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Rocciamelone m. 3538 - Monte Palon m. 2965 gruppo del Rocciamelone | |||||
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Rocciamelone M. 3538 - Monte Palon m.2965 Il Rocciamelone con la sua forma slanciata e la notevole altezza domina incontrastato l'intera valle di Susa, di cui ne è la montagna simbolo. Le sue pendici sono cariche di storia e di sacrifici, addirittura, alcuni storici, fanno coincidere la nascita dell'alpinismo, con la data della sua prima ascensione, quando Rotario D' Asti nel 1358, per primo scalò la montagna per voto religioso. Inoltre l'enorme statua in Bronzo, raffigurante la Madonna, eretta sulla sua vetta non fa altro che accrescere la sacralità di questo monte. Dalla sua vetta, aguzza e isolata, alta più di 3500 metri, possiamo ammirare un panorama a 360 gradi unico nel suo genere, che ben poche altre vette possono offrire. Nelle belle giornate estive, possiamo incontrare una nutrita schiera di escursionisti e non che pian piano arrancano lungo i suoi pendii, fin nel momento culmine, il giorno della festa, in cui assistiamo ad una vera processione. Tecnicamente, nella stagione migliore, la salita è poco più che una lunga passeggiata ad alta quota, ma questo non deve far dimenticare le buone regole della prudenza. Per gli escursionisti che vogliano intraprenderne la salita in stagione prematura, quando cioè il versante è ancora parzialmente innevato, prevedere piccozza e ramponi, in quanto i pendii sono veramente molto ripidi. Sulla vetta troviamo una piccola cappella ed un esiguo ma ben attrezzato rifugio/bivacco, sempre aperto, punto ideale di pernotto se si progetta una lunga traversata, magari con discesa a Novalesa. |
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A- ROCCIAMELONE versante sud-ovest m. 3538 Difficoltà : AD+ Dislivello : 1350 metri Tempo : 6 -7 ore salita alla vetta Luogo di partenza : La Riposa 2205 m. Attrezzatura : alpinistica L'itinerario di salita qui descritto, supera l'imponete versante sud-ovest del Rocciamelone, che precipita per oltre 3000 metri di dislivello nella Val Cenischia, rappresenta sicuramente una via originale per raggiungere la vetta di una delle montagne più note della valle, una via praticamente sconosciuta e molto raramente ripetuta. Può essere affrontata solo da alpinisti completi in grado di padroneggiare le tecniche di arrampicata, sia su roccia che su ghiaccio, le condizioni ottimali si possono trovare quando ancora uno strato di neve ben consolidato e ghiacciato, ricopre i pendii detritici della zona centrale, sicuramente i momenti migliori si possono avere in alcune fredde giornate della tarda primavera, ed a volte anche in autunno. Le difficoltà tecniche rimangono contenute; II e III grado, pendii a 50° ma è necessaria una buona predisposizione nella ricerca dell'itinerario. La prima salita di questa parete appartiene a Carmelo (Melo) Dezzani, guida e per molti anni custode del rif. Ca' D'Asti nell'agosto 1928 insieme ad un compagno. La via di salita passa più o meno al centro dell'imponente versante sud-ovest, la parete alpinisticamente interessante è molto ampia ed alta circa 1100 m., si può suddividere in quattro sezioni distinte: la prima a partire dai 2400 m. è costituita da una fascia detritica, la seconda da una fascia di placche rocciose, ,la terza di detriti e nevati, la quarta si presenta come vera e propria parete rocciosa alta circa 300 m. Da La Riposa m.2205, salire con l'itinerario di accesso normale fin sotto le rocce della Ca D'Asti, poi obliquare a sinistra in direzione ONO, attraverso pendii erbosi, rocciosi e di grossi massi portarsi sotto lo sperone roccioso di quota 3000 c. A questo punto si potrebbe anche giungere dal rif. Ca D'Asti scendendo per rocce e massi disgregati. Di qui proseguire con percorso pianeggiante per macerati e nevai raggiungendo il centro del versante in un punto situato a perpendicolo sotto la vetta (3.00 h. dalla Riposa). Superato il nevaio si attacca per rocce facili, poco inclinate ma lisce. Con opportuni spostamenti su cenge, portarsi verso destra, poi per gradini verso sinistra, quindi sempre più vicini allo scolo dell'acqua. Salire nella parte facile nevosa. Spostarsi a sinistra sotto pareti verticali, costeggiarne la base, poi per rocce ripide da sinistra a destra salire fino ad un camino. Per le rocce a sinistra si va su direttamente e per una successiva cengia si attraversa sopra una cascata, continuare verso destra per un nevaio poi direttamente per un costone. Più avanti scegliere fra le diverse creste quella ripida a sinistra del canalino che scende direttamente dalla vetta. Seguirla più o meno direttamente fino ad un colletto posto al termine dello sperone stesso. E' questo il punto più bello e orrido di tutta la parete, tanto che è difficile pensare di essere soltanto sul Rocciamelone. Si continua leggermente a sinistra per rocce articolate e facili, poi ci si sposta decisamente a destra per una comoda cengia, si attraversa un colatoio piuttosto ripido e si sale direttamente alla vetta ormai vicinissima (3 -4 h. dalla base ; 6 -7 dalla Riposa) Discesa : dalla vetta un comodo sentiero scende direttamente alla Riposa passando per il Rifugio di Ca' D' Asti. (2 h.) B- TRAVERSATA BRILLET m. 3044 - ROCCE ROSSE m. 3253 - ROCCIAMELONE m. 3538 Difficoltà : PD Dislivello : 1350 metri Tempo : 6 ore salita alla vetta Luogo di partenza : La Riposa 2205 m. Attrezzatura : alpinistica La traversata dei Brillet e delle Rocce Rosse, unita alla cresta ESE del Rocciamelone, che ne è il naturale proseguimento, offre un itinerario alpinisticamente interessante poiché l'arrampicata è facile e divertente, la roccia generalmente abbastanza salda con passaggi continui di I e II grado ed alcuni più brevi di III e III superiore; percorrendo il filo di cresta fedelmente, che è la miglior soluzione in quanto gli aggiramenti sul versante SE presentano roccia friabile coperta di detriti. La traversata inizia dal colle Brillet situato a Est del Rocciamelone abbastanza comodamente raggiungibile dalla Riposa m.2205 o forse meglio dal Rif. della Ca' D' Asti m. 2854. La discesa si può fare comodamente dal sentiero normale di accesso al Rocciamelone ripassando per il rifugio. Da la Riposa seguire l'itinerario di accesso alla Ca' D' Asti, fino ad una quota di 2770 m. dove si incontra un bivio, prendere verso destra un sentiero che in leggera discesa parte verso E, in direzione del Passo della Capra, giunti ad una quota di circa 2500 m. il sentiero continua a lievi saliscendi seguendo tutti gli anfratti della montagna. Ad un certo punto, lasciare il sentiero e piegare verso NE in direzione dei Muret, e per un valloncello erboso raggiungere un ripiano, dove è un piccolo specchio d'acqua. Continuare per faticosi pendii di detriti fino alla base del canalino roccioso-detritico che adduce al Colle Brillet m. 2950 (3 h dalla Riposa ; 1.45 h dalla Ca D' Asti). Dal colle la cresta si presenta assai ardita . Un salto lo si vince per il filo dello spigolo, seguono altri tratti su rocce salde poi la cresta perde inclinazione e si continua per il crinale con facile arrampicata fino alla sommità dei Brillet m. 3044 (0.25 h). Quindi percorrere in pochi minuti la cresta in leggera discesa, alla base del primo spuntone, superatolo (II°) discesa al successivo intaglio continuare fin sotto rocce facile ed instabili fin sotto ad un salto strapiombante, spostarsi a destra sullo spigolo salirlo fino a che diventa strapiombante poi ritornare a sinistra e percorrere un breve camino, e le facili rocce che seguono fino alla sommità del secondo salto (II°) Discesa per facili rocce fino ad un intaglio. Per facili ma instabili rocce si perviene, sullo spigolo del successivo salto, sotto un piccolo strapiombo. Superarlo direttamente ( III + ) continuare ancora sul filo di cresta (II° III°) guadagnando così la sommità del terzo salto dove terminano le difficoltà e la qualità della roccia diventa scadente. Il tratto che separa dalla vetta è ancora lungo e la cresta poco inclinata, non offre più difficoltà. (1.30 h dai Brillet) Dalla cima delle Rocce Rosse m. 3253 scendere per l'elementare e poco inclinato crinale fino alla depressione 3230 m. alla base della cresta ESE del Rocciamelone,(15 min) La salita offre un itinerario interessante poiché l'arrampicata è facile e divertente, la roccia generalmente abbastanza salda con passaggi di I° e II° grado percorrendo il filo di cresta fedelmente che è la miglior soluzione in quanto gli aggiramenti sul versante SE presentano roccia friabile coperta di detriti. Si scavalca un primo rilievo, breve discesa ad una forcella detritica, poi continuando costantemente lungo il filo di cresta si raggiunge la sommità del Rocciamelone m. 3538 (0.50 h dalla depressione). C- TRAVERSATA M. PALON m. 2965 - ROCCIAMELONE m.3538 Difficoltà : PD Dislivello : 1540 metri Tempo : 7 -8 ore salita alla vetta Luogo di partenza : Alpe Arcella 2000 m. Attrezzatura : alpinistica Traversata Monte Palon 2965 m. - Rocciamelone 3538 m. La lunga traversata di seguito descritta, si distingue quale uno degli itinerari più lunghi e remunerativi del gruppo del Rocciamelone, collega infatti il Monte Palon m. 2965, la vetta più importante e di facile accesso, tra quelle situate ad est del gruppo, ed il Rocciamelone medesimo. Non presenta particolari difficoltà tecniche, ma la lunghezza totale, il discreto dislivello reale nonché l’esposizione di alcuni tratti richiedono solide conoscenze alpinistiche ed allenamento. In diversi punti è comunque possibile abbandonare la traversata è ritornare agevolmente al punto di partenza. Dalla carrozzabile della Riposa, raggiungere L’Alpe Arcella a m. 2000, (posteggi esigui), da qui su buon sentiero incamminarsi verso est in direzione delle Rocce dei Tre Cresti m. 2386, transitare a monte di questi, per poi voltare decisamente a sinistra e per la larga dorsale, dapprima prativa e poi detritica raggiungere la cima del Monte Palon m.2965. Scendere quindi senza difficoltà lungo la cresta ovest raggiungendo il P.so dei Muret m. 2785. Riprendere a salire lungo la cresta SE senza difficoltà, rimanendo di preferenza sul filo, scavalcare una anticima 2980 m. e poi ancora sul filo di cresta ora più erta fino alla vetta dei Muret 3062 m. Vetta rocciosa tra il colle Brillet ed il passo Muret, la sommità è formata da un crestone lungo una decina di metri su cui è stata eretta una croce. Divallare in direzione ovest lungo la cresta rocciosa, dapprima elementare, poi uno spigolo più marcato e ripido costringe a piegare brevemente sul versante NE, riprendere quindi la cresta fino ad una depressione, per blocchi accatastati risalire brevemente, quindi nuovamente calando, per lastroni guadagnare il P.so dei Brillet m. 2950, (passaggi di II° grado). Dal Passo, seguire l’itinerario precedente fin sulla vetta del Rocciamelone. (Traversata Brillet - Rocce Rosse - Rocciamelone) D- TRAVERSATA ROCCIAMELONE m. 3583 - RIF. STELLINA m. 2051 Difficoltà : F+ Dislivello : 1500 metri Tempo : 5 -7 ore Luogo di arrivo : Alpe Lamet 2120 m. Attrezzatura : alpinistica Traversata Rocciamelone - P.so Novalesa - Stellina - Alpe Lamet / Novalesa In alternativa alla classica e veloce discesa lungo la via normale con rientro alla località Riposa, è possibile completare la salita-traversata della montagna con una lunga ma bellissima discesa sul versante di Novalesa, discendendo dapprima la cresta NO e poi i ripidi versanti esposti a mezzogiorno che fanno da corona alla testata della Valle Cenischia. Dalla vetta scendere lungo la cresta O fino al Passo di Novalesa m. 3222, dove è possibile ammirare il bellissimo lago effimero originato dallo scioglimento del ghiacciaio, poi attraverso un canale molto ripido, divallare sul versante di Novalesa (sud) per pietraie raggiungere i prati sottostanti e per tracce di sentiero il rifugio Stellina a m. 2051, da cui si può raggiungere velocemente l’Alpe Lamet, oppure per comoda mulattiera fino a Novalesa m. 828. Itinerario molto bello, ma lungo e non banale, da affrontarsi solo in buone condizioni. Per avere maggiori informazioni o se volete farvi accompagnare nell'ascensione : Scuola Italiana di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata
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