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ARRAMPICARE in SARDEGNA

Perché arrampicare in questa bellissima isola?
oramai per molti non è più un mistero………….
semplicemente perché, per uno scalatore la Sardegna è la più bella regione europea, non ci sono dubbi.
Non esiste in nessun altro luogo del continente un così alto concentrato di rocce, ma non roccia qualunque, bensì di pietra praticamente ovunque splendida, siano essi muri verticale a gocce, grottoni super strapiombanti a presoni e canne, oppure lisce placche da scalare in aderenza……. Questo solo restando nel tema delle rocce calcaree, quelle in generale più amate dagli arrampicatori sportivi, ma l’isola non si ferma a queste, esistono varie zone con rocce di tipo granitoide, dove prevale il classico stile di scalata in diedri e fessure, anche qua, manco a farlo apposta di ottima qualità.
Troviamo sparse su tutta la regione centinaia di pareti e falesie con un totale di diverse migliaia di tiri attrezzati. Dalle falesie monotiro, mi dispiace essere ripetitivo ma bisogna per forza dirlo, che sono una più bella dell’altra, anzi in tutta sincerità devo ammettere che trovare in Sardegna una falesia brutta è difficile, la roccia è talmente variegata, lavorata, ma soprattutto solida che quello che per la zona è considerato di scarsa qualità, trasportato in altri luoghi diverrebbe il nonplusultra. Oltre al “monotiro” troviamo una altra serie quasi infinità di pareti di altezza dai 100 ai 600 metri, su cui negli anni, sono state tracciate ed attrezzate un numero più che considerevole di vie, sempre su roccia inutile dirlo di qualità super; e di ogni genere di difficoltà, dai “gradi” per così dire alpinistici, (es. Spigolo NO del Monte Cusidore 600 mt.  5+/6) alle più alte difficoltà in fatto di arrampicata sportiva (es. Hotel Supramonte alle gole di Gorroppu, 400 mt. 8B+/7C oblig.). E poi ancora, occorre ribadire, che negli ultimi anni sono state sviluppate e valorizzate tante aree boulder, in zone talmente caratteristiche da affascinare anche il più restio degli scalatori…….
Tutto questo inserito in una cornice di luoghi e panorami veramente mozzafiato, dai colori contrastanti dalle pareti calcaree che si affacciano se non addirittura sprofondano, sui mari più belli del Mediterraneo; ai toni aspri e selvaggi del Supramonte, dove ancora nel nostro tempo a farla da padrone sono le tipiche vegetazioni e la pastorizia, territori veramente unici dove le montagne, le foreste, i mari, le bestie e le popolazioni si incontrano a formare un unico ecosistema tuttora all’apparenza indivisibile. 

 SUD-OVEST della SARDEGNA
La Sardigna è un territorio che pur non essendo particolarmente vasto e sicuramente estremamente vario, dalle blasonate coste del nord, frequentate dai personaggi famosi e riconosciute in tutto il mondo per la limpidità delle sue acque e delle sue spiagge, ai selvaggi Monti del Gennargentù dove la popolazione a km/q tocca i minimi europei, e la vita è ancora indissolubilmente legata alle risorse naturali del territorio, fino alle modernissime realtà industriali quali Cagliari, Olbia, Porto Torres….

Nel sud-ovest dell’isola, per intenderci quel tratto di costa che va da Portoscuso a Costa Verde e il suo relativo entroterra, il Sulcis - Iglesiente, troviamo una realtà ancor molto diversa. Turisticamente poco o per nulla sfruttata, dove fino a qualche decina di anni or sono la popolazione viveva oltre che di classica pastorizia e di pesca, di un'altra importante risorsa del territorio, le miniere; dove si estraevano varie qualità di metalli preziosi, ma tutt’ora abbandonate in quanto non più competitive con i paesi stranieri a basso costo di manodopera. I resti di questi complessi minerari, solo in minima parte restaurati e utilizzati a scopi turistici, sono ora parte integrante del paesaggio, restano li a testimonianza di quelle che erano le concretezze e la vita in questa parte dell’isola. Miniere di grande prestigio, che purtroppo come sovente, accade hanno fatto la fortuna economica di imprese straniere, che quando se ne sono andate non hanno lasciato nulla, se non una profonda ed improvvisa crisi economica sul territorio. I luoghi sono assolutamente incantevoli, tanto che per alcuni profondi conoscitori della regione le coste dell’Iglesiente rimangono i veri mari e le vere spiagge di Sardegna, dove il turismo di massa e/o di elité non è mai arrivato, dove è ancora possibile campeggiare sulla riva del mare, fare il bagno e poi dormire sotto le stelle.

Ma tutto questo cosa c’entra con l’arrampicata ?
Potrebbe anche non c’entrare niente, potrebbe anche essere un diversivo per dire tra le righe che qui c’è poco da arrampicare ma che vale la pena di venirci per i suoi paesaggi.
Assolutamente non è così; primo perché siamo certi che gli scenari che si aprono alla vista del turista/scalatore sono veramente unici ed indimenticabili, secondo perché in questa zona ci sono non meno di 45 falesie monotiro, che contano almeno un buon migliaio di itinerari, di ogni genere di difficoltà ed impegno; inoltre mal contate ci sono almeno una cinquantina di vie tra i 100 e i 200 metri di altezza, alcune poste su pareti nell’entroterra ed altre su scogliera a picco sul mare. Ancora una inutile ripetizione ma ci tengo a ribadire che il 95% di questo buon migliaio di lunghezze di corda, si sviluppano su roccia perfetta. Forse rispetto al resto dell’isola restano da valorizzare le aree boulder, ma vi assicuro che la sola grande area di Capo Pecora è in grado di stare al passo di parecchi importanti centri sul continente.
L’altra grande fortuna dell’arrampicatore che si affaccia al sud-ovest della Sardegna, è che in pochi minuti può passare dalle falesie alle spiaggie e viceversa, e che spiaggie!!! Ancora una volta torno a ripetermi, ma esprimere la bellezza selvaggia dei mari dell’Iglesiente è parecchio difficile, come descrivere le qualità di spiagge e mari quali quei di Masua o di Scivù……. Chiaramente anche l’Iglesiente ha le sue stagioni, ma qui per l’arrampicatore la stagione è di 12 mesi, in quanto è possibile scalare a dicembre nel tiepido tepore del sole a mezzogiorno, così come la sera o la mattina delle calde giornate di luglio nelle falesie in ombra e sempre ben ventilate dalla costante brezza di mare.

NEBIDA
Per poter ben sfruttare il soggiorno nel sud-ovest sardo, niente di meglio che affittare un alloggio in posizione strategica. Il piccolo centro di Nebida, si trova sulla costa, leggermente rialzato rispetto al livello del mare, per tanto in posizione molto panoramica. Dal paese tutte le falesie e le pareti di cui sopra sono facilmente raggiungibili tra i 5 e i 50 min. di auto. Per la descrizione dei siti di arrampicata fare riferimento alla bellissima guida di arrampicata “Pietra di Luna” di Maurizio Oviglia, la versione attualmente disponibile risulta un pochino datata, per tanto diversi nuovi settori della zona non sono ancora riportati, è il lavorazione la versione nuova ed aggiornata, pubblicazione prevista nella primavera del 2011.

Contattando i bravissimi e disponibilissimi Bruno&Lory è possibile affittare a prezzi modici alloggi a Nebida.
mail: brunofonnesu@live.it Tel. 0781 47192; portatile : Lory 340 3606054  Bruno 347 5022636
Se invece si ha poco tempo a disposizione oppure non si vuole raggiungere l’isola in auto e traghetto, Bruno&Lory verranno a recuperarvi all'aereoporto di Cagliari e vi
offriranno un auto a noleggio.

Bruno è anche uno dei più attivi chiodatori della zona, per tanto in grado di dare qualsiasi consiglio in merito alle falesie e ai nuovi settori che non sono ancora pubblicati.

Inoltre sempre tramite Bruno&Lory, possibilità di escursioni a piedi e/o in barca accompagnati da una guida locale.

               

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