ALTOX.it Guide di Alta Montagna | |||||||||
[ HOME ] | [ GUIDE ALPINE ] | [ GUIDE ALTOX ] | [ PHOTO GALLERY ] | [ LAVORO in QUOTA ] | [ METEO ] | [ AMBIN ] | [ NO TAV ] | [ LINKS ] | [ CONTATTI ] |
|
Attività |
- Alpinismo |
-Sci-Alpinismo |
- Arrampicata |
- Via Ferrata |
- Sci-Freeride |
- Ghiaccio |
- Spedizioni |
- Escursionismo |
- Racchette |
- Canyoning |
Altre Attività |
- Parapendio |
- Paracadutismo |
- Canoa Rafting.. |
- Lavori speciali forte esposizione |
Indoor |
- MuriArrampicata |
- Pan Strapiumb |
Valle di Susa |
- Alpinismo |
- Falesie |
- Via Ferrata |
- Vie Roccia Md |
- Vie Roccia Cl |
- Ghiaccio |
Docufilm “AMBIN La Roccia e la piuma”. 30/01/2024
La camera vola con l’occhio sulle
montagne, ciò che vediamo, o crediamo di vedere, che si specchia
nell’obbiettivo e si riflette nei nostri occhi è il massiccio d’AMBIN:
un acrocoro, un deserto d’alta quota sul confine tra Italia e
Francia. Quindici cime oltre i tremila metri di quota e quel poco
ghiaccio che ha resistito al riscaldamento climatico. Montagna vasta
l’Ambin: di confini aperti, di confini chiusi, di incontro e scontro
di lingue. A esplorare questo immenso altopiano si rileva coscienza
del nostro presente. Immagine riflessa nelle memorie del nostro
passato. Si rivela ostacolo, montagna di inciampo e transito ai
cammini degli uomini. Svettare di guglie tra le nuvole e il cielo.
Rifugi, bivacchi e sentieri.
il documentarismo del regista è diverso da quello
tradizionale. Valla preferisce sostituire una pluralità di voci, per
offrire un mosaico. Il suo metodo è quello del collage di
interventi, e ciò dà all’opera una particolarissima veridicità;
tutte queste voci danno l'impressione che l’oggetto del film “si
costruisca da sé”, l’Ambin appare per sé. E la cima (in questo caso
i Denti) non è conquistata se non nel senso ludico del gruppo di highliners alla
fine – il che non nega né l’elemento di inevitabile suspense che
proviamo sempre davanti a simili spettacoli né l'aspetto incantato
che li circonda (l’aurora). Nel loro camminare sul filo sopra
l’abisso, o anche stendersi per gioco a fingere di dormire, vediamo
realizzarsi quell'antitesi fra il pieno e il vuoto, il massiccio e
il volatile, la roccia e la piuma, postulata dal (sotto)titolo. A noi, proprio nulla, anzi ci troviamo il solito politichese che riempie la bocca (in questo caso la carta/monitor) senza andare mai nel concreto, così vale anche per la "magia" del film..... Di certo non escludo che sia legato all'ignoranza di noi montanari dalle scarse vedute, in difetto di "livello" per capirne la poesia. |
|
E con noi intendo uno sparuto, misero e ignorante gruppo di Guide Alpine che da almeno 40 anni vivono e lavorano intorno al massiccio; per dare la misura del "vivono e lavorano" faccio subito un esempio (e ne avrei altri mille), mentre scrivo questi commenti, il gruppo è impegnato da un paio di mesi nella gestione dal punto di vista ambientale, in primis il monitoraggio e il distacco artificiale di valanghe, su di un grosso cantiere invernale presso la Diga di Rochemolles, situata (quasi*) nel massiccio degli Ambin, per conto di Enel Green Power; e da 15 anni in Val Clarea per conto di Iren Energia. Siamo a conoscenza del progetto dalla sua nascita un paio di anni fa, in un primo momento siamo stati anche interpellati per fornire le nostre competenze sul massiccio, ma poi subito allontanati in quanto per ovvie ragioni le nostre pressioni erano rivolte a sostenere e potenziare la frequentazione del massiccio Ambin attraverso l'alpinismo, lo scialpinismo l'arrampicata, l'escursionismo..etc in quel gruppo di montagne, da sempre lontane dai riflettori e dalla carta patinata dei grandi centri alpini. Il messaggio che ci è stato trasmesso fin da subito è stato evidente "l'alpinismo è banale e noioso..." ancor più chiaro nella ultima mail ricevuta, certo scritta con buone parole e tanta intelligenza, ma dove il contenuto senza mezzi termini recitava: "Caro Pier, tu e il tuo alpinismo avete rotto il c....o, il film è mio e faccio come dico io." Detto questo riporto qui la mia prima impressione scambiata whats app, con qualche altra persona appassionata alle montagne degli Ambin, dopo aver visto nel mese di giugno 2023 una anteprima che altro non è che la versione ora ufficialmente presentata. "Molto peggio di quello che mi aspettavo, un mix di spezzoni e parti senza un filo conduttore, che gli Ambin siano un massiccio alpino se non lo sai, dal docufilm non lo capisci manco..... Ok però ci sono le illustrazioni di Boschis, Timon che ci racconta di una strada e del suo incidente, e poi un nuovo rifugio servito da una strada cavolo che grande idea e innovazione, la montagna terapia argomento top per gli Ambin, i forti del Moncensio, la parte in francoprovenzale sdraiati sulle sedie colorate senza un collegamento con le montagne.... un paio di francesi in slack-line, due bocia da boulder, una colonna sonora da favola.... nella buona sostanza lo vedo come una cosa fatta tanto per fare, alla fine sono denari pubblici nessuno si lamenta....Se dovesse scegliere il sottoscritto salverei solo i due bergè e un mezzo minuto di riprese aeree con innevamento, ma ovviamente non capisco un cazzo e l'alpinismo e noioso....." |
Qualche anno fa (oramai parecchi erano le Olimpiadi Torino 2006) in compagnia di un caro amico, avevamo prodotto una mostra e a seguire un libro sull'alpinismo storico nel massiccio Ambin, di cui qui riporto un estratto che ben chiarisce quali erano le nostre aspettative dal docufilm. La poesia che traspare dalle cronache passate,
le emozioni che i primi alpinisti ci hanno trasmesso dai bollettini e
dalle riviste del CAI hanno come attore principale le nostre montagne,
ed esse sono ancora lì, purtroppo poco frequentate. L'ambiente è rimasto
selvaggio come allora e la mancanza degli alpeggi e del rifugio
Vaccarone rende queste cime ancora più difficili da raggiungere, le mode
e i nomi più conosciuti delle altre cime celebri hanno deviato gli
alpinisti su altri fronti. Tutte le regioni alpine sono in competizione per
un forsennato riarmo turistico, stradale, edilizio, i prolungamenti
delle stagioni invernali e la ricerca di indipendenza dalle risorse
naturali con l'innevamento artificiale, che prosciuga sorgenti e
acquedotti, e altrettante artificiali moltiplicazioni di attrazioni e
comodità collocabili sul mercato, stanno distruggendo penosamente quello
che molte generazioni hanno pazientemente costruito e conservato con il
massimo rispetto. Si rischia di accelerare un meccanismo di
autodistruzione insensato e suicida, la varietà dell'habitat alpino
della nostra valle dal punto di vista ecologico, sociale, economico e
culturale non dovrebbe farsi schiacciare da autostrade, linee ad alta
velocità, condomini alberghi, impianti di risalita ad innevamento coatto
e quant'altro avanza sul fronte dello sfruttamento aggressivo e
smisurato. Il messaggio lasciato dai primi salitori del massiccio Ambin è una traccia misurata, equilibrata, compatibile con il rispetto della natura. Un passaggio dolce nella storia, dolce ed inconfondibile. Allora iniziò un vero fenomeno di costume che vide incontrarsi la cultura cittadina con quella valligiana, la prima prese lentamente il sopravvento sul mondo della montagna, dettando moda, regole e stili di vita, ma ora le condizioni e la crisi del sistema riportano consapevolezza e determinazione: il montanaro ha capito che i suoi valori e la sua cultura sono basilari e determinanti per un futuro vivibile. Il massiccio Ambin è rimasto isolato e selvaggio
come nessun luogo in Valle di Susa e può offrire ancora le stesse
emozioni. |
(Quasi*) il Massiccio D'Ambin
tecnicamente è il gruppo di montagne compreso tra il colle del
Moncenisio a est e il Colle del Sommeiller a ovest, oltre il quale si
estende il gruppo d'Etiache.
Nel caso qualche lettore
voglia esprimere un opinione, o magari riuscisse a farmi capire dove sta
la "Magia" del film sarei molto ben felice di ascoltarla, ben ché mi sia
sforzato di vederlo più volte, continuo a non capire. |
© 2001 AltoX.it
Tutti i diritti riservati
Via San Pietro D'Ollesia, 13 - 10053 Bussoleno - TO -
tel: +39-0122/48242 - Mobile +39-329/8638025