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Denti d'Ambin  m. 3372    gruppo degli Ambin
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DENTI d’AMBIN m. 3372
Elegante cresta rocciosa frastagliata in tre denti principali molto arditi. I Tre Denti hanno un aspetto inconfondibile e dominano benché superati di pochi metri di altezza dalla vicina Rocca D' Ambin, tutta la zona circostante. La parete orientale, la più alta si estende sia sotto i denti che i colletti e scende verso il Glacier de Savine. Visti da oriente, Torino, mostrano chiaramente la loro elegante linea trifida; a chi sale dalla Francia o da Colle del Piccolo Moncensio appaiono invece come un unico arditissimo picco, ciò spiega anche la dizione al singolare Dent d' Ambin sulla carta francese IGN.
Il primo che ha dato notizia di questa importante montagna è nel 1787 Horace Bénédict De Saussure che nella descrizione del panorama dal Monte Lamet scrive : “ Si vedono tre cime acute e vicine che si chiamano les Trois Dent” ( Voyages dans le Alpes ) Il nome di Tre Denti D' Ambin è stato usato anche dai primi salitori, da tutti gli alpinisti italiani, dalla guida Monti e Valli. Anche da W.A.B. Coolidge nei suoi scritti in lingua francese.
Nel 1875 ebbe luogo una vera corsa per la loro conquista: Alessandro Martelli, L. Nigra con Augusto e Francesco Sibille effettuarono un primo tentativo il 30 aprile 1875 ed in un secondo , il 21 maggio 1875, raggiunsero la sommità di un torrione della cresta nord del Dente Settentrionale a 40 m. circa dalla vetta, “Segnale Nigra” , successivamente Luigi Vaccarone con Antonio Castagneri il 14 luglio 1875 salì pure fino al Segnale Nigra. Il Dente Settentrionale venne vinto da Martino Baretti con Augusto Francesco e Giuseppe Sibille il 10 agosto 1875.
Il Dente Meridionale, il più alto dei tre, di aspetto ardito, con parziali strapiombi a destra, se visto da Sud, si presenta invece più modesto da Nord, tanto che al tempo della conquista è stato disprezzato; “ Facilmente domabile “ secondo Martino Baretti, dagli alpinisti che provenivano tutti da nord e ritenevano più alto il Dente Settentrionale. Se ne attribuì la prima ascensione alla cordata di Giovanni Gerra con Edoardo e Francesco Sibille, il 14 luglio 1884 per la cresta Nord-NordOvest.
I Denti d' Ambin sono una delle cime più importanti e difficili della valle, la loro siluette è ben visibile da tutta la bassa valle e nelle giornate limpide anche dalle porte di Torino. Sono tre enormi torri affiancate, di roccia calcarea, che si trovano sopra il paese di Giaglione nel gruppo appunto degli Ambin. Diverse vie alpinistiche sono state tracciate sulle loro pareti negli anni di fine ed inizio secolo, ma ora sono state praticamente abbandonate, in quanto non rispondenti ai criteri di moderno alpinismo.
La salita dei Dente D' Ambin, rimane una bellissima ascensione di carattere decisamente alpinistico, da affrontare solo con solide basi e conoscenze di arrampicata ed alpinismo.

Rifugio Vaccarone

Si trova sulla spalla di un crestone, a valle delle morene frontali del Ghiacciaio dell'Agnello, oramai poco visibile, in quanto ricoperto da pietrame, a 2743m. nel comune di Giaglione.
Situato in ottima posizione panoramica, una specie di balcone che protende sulla bassa valle di Susa, il rifugio è dedicato alla memoria dell'alpinista Luigi Vaccarone, compilatore assieme ad Alessandro Martelli ed a Giovanni Bobba, delle prime guide alpinistiche delle Alpi Occidentali.
Accesso :
- Da Exilles: con la carrozzabile del vallone di Galambra alla località Grange della Valle 1769m. (ampio parcheggio in prossimità del ponte) la strada ora sterrata prosegue ancora un paio di tornanti, fino alla quota del rifugio Levi-Molinari 1849m., che si trova a sinistra nel bosco di larici. Prendere a destra la mulattiera ex-militare, che conduce ad una conca di pascoli ove si trova la fontana di S. Giovanni 2055m. poi si inerpica a tornanti per ampi pendii aperti, fino al poco evidente Passo Clopacà m. 2750. Dal colle si cala leggermente verso la Valle Clarea, poco oltre si tralascia il bivio che scende nel vallone del Tiraculo, per continuare a mezza costa in direzione nord, per chine dapprima erbose e poi detritiche, in ultimo per cresta morenica si sale in direzione del lago dell'Agnello 2768 m. ed in breve al Rifugio (h. 4.00) In questo ultimo tratto l'orientamento è complesso in caso di nebbia.
- Da Giaglione: salendo in direzione del valico del Moncensio, imboccare a sinistra la strada della Val Clarea, inoltrarsi fin poco oltre il bacino artificiale, in località Case Goranda m. 1100, quindi attraversare il Torr. Clarea e per mulattiera raggiungere l'Alpe del Tiraculo m.1392, quindi le Grange Valentino m.1964, e poco a sopra il guado sul Rio Tiraculo m.2020, ora il sentiero prosegue in salita fino all'unione con quello proveniente dal Passo Clopacà. Quindi si continua mezza costa in direzione nord, per chine dapprima erbose e poi detritiche, in ultimo per cresta morenica si sale in direzione del lago dell'Agnello 2768 m. ed in breve al Rifugio. (h. 5.30)
- Da Chiomonte: accesso interessante e storico, già per il sol fatto di una visita al “Pertus de Romean “ . E' questo una galleria di circa 500 metri di lunghezza, scavata a mano nel 1500 da Colombano Romean, per portare l'acqua del vallone Tiraculo alle regioni Ramà e Cels. Per carrozzabile in direzione delle frazioni Ramats, quindi voltare per il Cels, dopo circa 1.5 km imboccare la carrozzabile a fondo cattivo che conduce alle Grange del Guy m. 1366. Qui parte la mulattiera che con ampi tornati sale alle Grange Pertuso e quindi allo sbocco del Traforo di Thuille m. 1980, da cui verso destra alla cima dei Quattro Denti di Chiomonte m. 2100. Una breve discesa porta alle Grange Thuille m. 2024 ed al guado sul Rio Tiraculo, ora il sentiero prosegue in salita fino all'unione con quello proveniente dal Passo Clopacà. Quindi si continua mezza costa in direzione nord, per chine dapprima erbose e poi detritiche, in ultimo per cresta morenica si sale in direzione del lago dell'Agnello 2768 m. ed in breve al Rifugio (h. 5.00)
- Dal Piccolo Moncensio: da Susa con la SS. 25 del Moncenisio fino all'omonimo colle, poi per strada secondaria raggiungere il colle del Piccolo Moncenisio m. 2182 . Da qui lungo il vallone delle Savine e il lago delle Savine sino a raggiungere il colle Clapier, dal colle, su buon sentiero, dapprima perdendo un centinaio di metri toccare i laghi del Clapier, quindi superando la barriera del Gias raggiungere il rif. Vaccarone m. 2743. ( 4.00 h dal Piccolo Moncenisio)

A- Dente Meridionale m. 3372 Cresta Sud-SudEst via Corrà
Difficoltà : AD ( Abbastanza Difficile, scala alpinistica)
Dislivello : 630metri
Tempo : 3 ore
Luogo di partenza : Rif. Vaccarone m. 2743
Attrezzatura : corda, piccozza e ramponi ( solo ad inizio stagione )

Dal rif. volgere per morene in direzione del colle Nord dell' Agnello, risalirlo in parte, poi piegare a destra per un ripido pendio detritico o nevoso sino a raggiungere il colle del Gros Muttèt 3200 m. circa ( 1.30 h. ) attraversare il piccolo ghiacciaio di Muttèt ed il crestone che ne delimita la sua sponda sinistra idrografica, quindi per sfasciumi o nevai raggiungere il colletto Des Aiguilles 3217 m. da cui seguendo la cresta detritica il Nodo di Confine m. 3326 ( 1.00 h. ) . Per cresta pianeggiante di terriccio alla base del Dente Meridionale 3320 m. circa. Salire per facili roccette fino ad una cengia, attraversarla verso destra e risalire un breve camino (1 chiodo), continuare nel camino che ora obliqua a destra fino al punto di sosta, su di una cengia che taglia tutta la parete III° grado ( 1 chiodo). Seguirla verso sinistra fino alla cresta Ovest e per questa per rocce rotte in vetta ( 0.30 h. ). Oppure consigliato seguendo la variante Hess. Dal punto di sosta Risalire ancora per un altro camino, in parte ostruito da pietre, alto circa 20 m., che porta direttamente in cima III+.
Discesa : dalla cima scendere a ovest per rocce rotte fino alla cengia che taglia la parete, attraversarla fino a raggiungere il punto di sosta precedentemente usato in salita, (1 chiodo) da qui con una corda doppia ritornare alla base del dente, riprendere il medesimo cammino fatto all' andata.

B- Dente Meridionale m. 3372 Canalone Nord via Purtscheller
Difficoltà : D - ( Difficile inferiore, scala alpinistica)
Dislivello : 1200 metri
Tempo : 5 ore
Luogo di partenza : Colle del Piccolo Moncenisio m. 2182
Attrezzatura : corda, piccozza e ramponi

Nota: Sicuramente tra le più belle vie alpinistiche della valle di Susa, per completezza lunghezza e grandiosità dell' itinerario, una prima parte in neve ghiaccio abbastanza tecnico, ed una seconda in roccia molto esposta, su una delle cime più alte delle Alpi Cozie.
Da affrontare in tarda primavera, giugno, quando il pendio nevoso è in buone condizioni, Dopo diventa secco e pericoloso, il canalone ha esposizione Nord-Est per cui è consigliabile salirlo molto presto al mattino.

Da Colle del Piccolo Moncenisio lungo il vallone delle Savine, poco prima di raggiungere il lago delle Savine,voltare a destra e salire per il poco marcato canalone di ripidi pendii erbosi o detritici prendendo quota, poi continuando a salire, traversare verso destra puntando alla base del ripido pendio nevoso, il Glacier de Savine, che scende dalla cima secondaria denominata : Nodo di Confine m. 3326. ( 3.00 h. ) Portarsi sotto la direttrice alla vetta, superare la crepaccia terminale e salire direttamente lungo il pendio nevoso 45 ° per circa 300 m. fino alla vetta del Nodo di Confine. (1.30 h. )
Per cresta pianeggiante di terriccio alla base del Dente Meridionale 3320 m. circa. Salire per facili roccette fino ad una cengia, attraversarla verso destra e risalire un breve camino (1 chiodo), continuare nel camino che ora obliqua a destra fino al punto di sosta, su di una cengia che taglia tutta la parete III° grado ( 1 chiodo). Seguirla verso sinistra fino alla cresta Ovest e per questa per rocce rotte in vetta ( 0.30 h. ). Oppure consigliato, seguendo la variante “ Hess” . Dal punto di sosta Risalire ancora per un altro camino, in parte ostruito da pietre, alto circa 20 m., che porta direttamente in cima III+.

Discesa : dalla cima scendere a ovest per rocce rotte fino alla cengia che taglia la parete, attraversarla fino a raggiungere il punto di sosta precedentemente usato in salita, (1 chiodo) da qui con una corda doppia ritornare alla base del Dente, quindi in breve al Nodo di confine. Per ripidi pendii detritici abbassarsi in direzione sud nel fondo del vallone sottostante, quindi seguirlo lungo la massima pendenza, (est ) superando un salto più ripido nei pressi di una cascatella ; nel periodo d' inizio stagione, il canalone è sovente ancora innevato per buona parte, il che semplifica la discesa. Nella parte bassa, in alcuni tratti, i pendii perlopiù erbosi, diventano abbastanza ripidi, scendere in direzione del Lago Clapier e appena possibile piegare a sinistra, con leggera salita raggiungere il Colle Clapier, ricongiungendosi quindi all' itinerario di salita.
In alternativa, dal Nodo di Confine scendere lungo l' itinerario normale al rif. Vaccarone, vedi: Cresta SSE.


C- Dente Settentrionale m. 3365 Cresta Sud-SudEst Via Baretti
Difficoltà : PD ( Poco Difficile, scala alpinistica)
Dislivello : 1200 metri
Tempo : 5 ore
Luogo di partenza : Colle del Piccolo Moncenisio m. 2182
Attrezzatura : corda, piccozza e ramponi ( solo ad inizio stagione )

Di aspetto ardito ,soprattutto se visti da nord. Ritenuto per molto tempo il più alto dei Tre Denti, è stato il primo ad essere salito. La via qui descritta è quella della prima ascensione, seppur non difficile non va sottovalutata, specialmente in discesa.
Dal colle del Piccolo Moncenisio seguire il sentiero che si inoltra nel Vallon de Savine, fino ai ruderi delle Grange de Savine. Proseguire ancora lungo il sentiero fino al fondo del piano, per poi piegare a destra e salire in direzione sud sulla sinistra idrografica, a prendere un vallone secondario, alla base della parete orientale dei Rochers Clèry, che porta al colle della Gargouille 3073 m. ( 3.00 h. ). Quindi salire facilmente lungo cresta nord del Dente Settentrionale, poi contornare a destra, ovest, questo Dente per ripida china di detriti e neve fino a guadagnare i pendii poco ripidi ad occidente del Colletto Nord dei Denti D' Ambin, indi raggiungerlo ( 1.30 h. ) .Dal Colletto Nord dei Denti m. 3335, posto tra il Dente Settentrionale ed il Centrale seguire per facili roccette il primo tratto della cresta Sud-SudEst, prendere a destra una cengia in salita, aerea ed esposta ma facile, che attraversa tutta la parete Est e raggiunge una spalla della cresta Nord. Superato l' ultimo salto di questa II° grado raggiungerne la vetta. ( 0.30 h. )
Discesa : lungo l' itinerario di salita.

Per avere maggiori informazioni o se volete farvi accompagnare nell'ascensione : Scuola Italiana di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata

 
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