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Parete dei Militi :  Diedro del Terrore

Imponente e grandiosa parete verticale di roccia calcarea, alta fino ai 350 m. incombente a brevissima distanza dalla carrozzabile della Valle Stretta. Il nome, dato dai primi salitori tre origine da un posto della Milizia Confinaria che negli anni 30 si trovava alla sua base. Nelle pubblicazioni francesi è chiamata Paroi des Militaires.
Frequentata da svariate generazioni di alpinisti, quale palestra di roccia, data la sua grande comodità di accesso, ma la sua salita è consigliabile solo da giugno a settembre per lo sfavorevole orientamento NE e per il pericolo di caduta di pietre e valanghe durante il disgelo. La roccia è buona solo nelle zone scure, nerastre e grigie, pessima nelle macchie rossastre. Per la sua altezza e per la difficoltà di tutte le sue vie, può essere considerata una vera ascensione, anche se la scalata termina su di un pendio boscoso.
La prima ascensione della parete data 1936 ad opera della cordata E. Adami, A. Calosso, S. Ceresa, L. Dubosc, hanno inoltre legato i loro nomi a questa parete i migliori alpinisti piemontesi degli anni 40-50: Gervasutti, Rivero, De Albertis, Rabbi, Fornelli, Mai ecc. E soprattutto Guido Rossa con la realizzazione degli itinerari più belli. Negli anni 60 Gian Piero Motti, realizzava la salita del Diedro del Terrore, negli anni 80 giovani guide, quali Marco Bernardi, Renato Francou, Renato Pirona riescono a superare il diedro in libera e a tracciare itinerari con passaggi estremi. Per la continuità delle difficoltà, l’ esposizione, e la delicatezza della roccia è probabile che questa parete continuerà ad affascinare le nuove generazioni di arrampicatori.

 - Via Diedro del Terrore
Gian Carlo Grassi - Gian Piero Motti 1966
ED 350 metri 6B A1 max / 6A oblig. 10 L.

Una via famosa ed esigente che all’epoca della prima salita fece scalpore per le difficoltà superate e per la linea azzardata.
Enorme diedro posto al centro della parete, la faccia destra si presenta scura e nerastra, la sinistra invece di un colore rosso-giallo, il fondo del diedro è fessurato, ma sbarrato da grandi fasce di tetti, il più grande dei quali, all’uscita, sporge più di 30 metri. Arrampicata di grande impegno e continuità con forti difficoltà anche in arrampicata libera e artificiale precari, a tratti delicata per la qualità della roccia, che non permette sempre una chiodatura sicura. I punti di sosta sono buoni, particolarmente bella si svolge in ambiente grandioso, molti chiodi sono in posto, ma necessità di essere integrata con protezioni volanti, inoltre si consiglia il martello e qualche chiodo.

Discesa :
Dalla cima uscire nel bosco di pini ed innalzarsi gradualmente traversando sopra il limite della parete in direzione nord, da cui due possibilità. La prima più semplice ma più lunga continuare a salire traversando nel bosco fino a raggiungere un largo sentiero che imboccatolo ci conduce ai rifugi di valle Stretta, un paio di chilometri a nord della parete. La seconda: salire nel bosco il minimo indispensabile per costeggiare il bordo superiore della parete e percorrerlo in direzione nord fino al termine, oltrepassare un primo canalone giungendo su uno spallone, quindi risalire brevemente, per poi attraversare una seconda profonda spaccatura, quindi scendere verso valle su terreno ripido e boscoso avendo cura di aggirare alcuni salti rocciosi, (se non si trova il passaggio giusto è possibile dover ricorrere a doppie sugli alberi) giunti quasi al fondo ci si ritrova su di un salto molto più alto da cui è possibile scendere con una calata che porta sui ghiaioni da cui facilmente alla base, altrimenti costeggiare l’orlo di questa parete, quindi risalire fino a contornarla, poi divallare per tracce di sentiero ripido fin sulla carrozzabile della Valle Stretta poco a monte della Parete dei Militi.
Questa discesa è molto rapida se si indovinano subito i passaggi, altrimenti diventa laboriosa, ci sono anche se poco evidenti una serie di bolli rossi.

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  • Foto Parete con itinerario
     

 (Clicca sull' immagine per ingrandire)

 

 

 

Accesso:
Da Bardonecchia, comodamente raggiungibile tramite A32 del Frejus, dirigersi verso il Colle della Scala, oltrepassare Pian del Colle (vecchio posto di frontiera) e proseguire sulla carrozzabile che ora si restringe, giunti a monte della diga, non voltare per il Colle, ma proseguire lungo la Valle Stretta, dopo alcuni tornanti diventa sterrata fino a sbucare sul Pianoro della Militi, la Parete incombe prepotente alla nostra sinistra, costeggiarla finola metà circa, ampie zone di parcheggio sotto i pini. Individuare il diedrone alto e compatto che in alto è sbarrato dai tetti, sotto un diedro canale appoggiato dall’ aspetto facile, alla base di esso un alto conoide di ghiaia segnala il punto di attacco.
 
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