Valle di Susa asse
principale
In questa pagina sono raccolte tutte
quelle cascate che geograficamente non sono raggruppate.

Mappa Cascate
(click per ingrandire)
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Nome |
Disl. |
Diff. |
Espos. |
1 |
- La
Vela di Ghiaccio |
80 m. |
TD+ ( 5, II)
|
Sud |
2 |
-
Cascata di Rotario |
90 m. |
TD ( 4, III
) |
Sud |
3 |
-
Cascata della Ferrera |
200 m. |
ED - (
5, III
) |
Sud |
4 |
-
Cascata di Bar |
270 m. |
TD ( 4 ,IV ) |
Est |
5 |
-
Cascata del Vallonetto |
150 m. |
TD+ ( 4+, IV ) |
Sud |
6 |
-
Cascata del Gran Bosco |
160 m.
|
D ( 4,
II ) |
Nord |
7 |
-
Cascate della Beaume |
110 m.
|
D+ ( 3, II ) |
SudEst |
8 |
-
Cascata della Grand Hoche |
150 m. |
TD- (4, IV )
|
Nord |
|
|
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A |
Grande
Hoche C. Nord m. 2850 |
550 m. |
TD + ( 4
, V ) |
Nord |
|
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1 - " La VELA di GHIACCIO "
- Pavaglione -
Esteticamente stupenda, simile ad una vela gonfiata dal vento. La
cascata si forma abbastanza di frequente ma sovente rimane in
condizioni per pochi giorni consecutivi, si trova ad una quota
discreta, con esposizione pieno sud, il che la rende molto delicata.
I momenti migliori sono nel pieno dell’ inverno dopo un buon periodo
di freddo intenso, è inoltre necessario che i ripidi pendii su cui
si forma la cascata siano molto ben assestati, o ancor meglio
sgombri dalla neve, al fine d’ evitare rischi di valanga e nel
contempo non appesantire il lungo avvicinamento. Tecnicamente
presenta un bellissimo muro centrale con una ventina di metri a 90°.
Due lunghezze da 50 m. |
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Disl. : 80 m.
Diff. : TD+ ( 5 , III )
Esp. : Sud
Q.ta : 1800 m. |
Discesa : attraversare a
destra il torrente scendendo per pendii ripidissimi sulla sx.
orografica della cascata.
Accesso: Da Torino per la SS 25 oppure per l’ A5 del Frejus,
uscita Bussoleno-Chianocco, raggiungere l’ abitato di Chianocco e
proseguire fino alla frazione di Pavaglione 970 m. Dal villaggio
imboccare la mulattiera sulla sx del vallone che sale all’ alpeggio
Prato Ferodo 1550 m., in prossimità del quale salire per ripidi
costoni puntando alla base della cascata, percorrendo il canale con
salti ghiacciati che culmina con la magnifica struttura;. 2 - 2.30
h.
Nota : La cascata è anche visibile dal fondovalle. |
2 - “ Cascata di
ROTARIO “ - Mompantero -
La struttura è situata ai piedi del Rocciamelone, la più alta cima
della valle, in un bellissimo ambiente aperto e soleggiato, il
dislivello e la difficoltà medio alta rendono appetibile questa
cascata, l’ unico neo è che nella normale stagione invernale la
strada che porta verso la Riposa ( m. 2205 ) non è transitabile il
che rende la marcia di avvicinamento assolutamente ingiustificabile,
pertanto va presa in considerazione solo in annate di scarsissimo
innevamento quando sia possibile giungere in auto almeno sino alla
frazione del Trucco m. 1706.
Tecnicamente presenta un fronte molto ampio, superabile con due
lunghezze di corda, di cui la prima nettamente più impegnativa. |
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Disl. : 90 m.
Diff. : TD ( 4 , III )
Esp. : Sud
Q.ta : 2700 m. |
Discesa : facilmente su
pendii aperti sulla Dx. orografica della cascata.
Accesso: Da Torino per la SS 25 oppure per l’ A5 del Frejus,
uscita Susa, raggiungere Mompantero e da qui proseguire sulla
carrozzabile del Rocciamelone fino alla frazione Trucco (14 Km),
proseguire sulla strada in terra battuta fino al vecchio forte “ La
Riposa” m. 2205, alla partenza della teleferica per i rifornimenti
del Rifugio “ Ca D” Asti “ . Prendere il vallone che porta alle “
Rocce Rosse” ( est ) la cascata è ben visibile al fondo di esso 1.30
h. dal Forte; 2.30 dalla frazione Trucco. |
3 - “ Cascata della
FERRERA “ Ferrera Moncenisio
Uno dei gioielli più ambiti della valle, spettacolare, lunga e
anche difficile. La cascata precipita tutta d’ un fiato sul
caratteristico villaggio della Ferrera Moncenisio, il più piccolo
comune d’ Italia con 7 residenti. La sua eleganza non passa
inosservata neanche al turista più distratto. Dal punto di vista
tecnico offre difficoltà medio alte, unite ad un ghiaccio troppo
sovente delicato causa la notevole esposizione al sole. Si forma
solo dopo lunghi periodi di freddo intenso e mediamente rimane
praticabile per brevi archi di tempo durante la stagione. Sono
indispensabili condizioni di neve sicura o ancor meglio in assenza
di essa, in quanto i pendii adiacenti sono molto ripidi e il
colatoio che forma la cascata è uno scarico naturale della montagna,
fortunatamente questa è una condizione quasi sempre presente.
La scalata consiste di due prime lunghezze non particolarmente
difficili 80 - 85° per portarsi alla base della candela centrale
staccata dalla roccia, 90° 20 m. Per poi approdare su un breve
tratto poco ripido, oltre il quale un lunghezza sostenuta porta
fuori dalle difficoltà 60 m. 85°.
Per dovere storico, vorrei ricordare che la prima salita di questa
cascata, porta la data del 30 gennaio 1979, per mano della allora
pionieristica cordata G. Comino, G.C. Grassi, R. Luzi, per rendersi
conto del livello che già avevano gli specialisti a quel tempo. |
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Disl. : 200 m.
Diff. : TD+ ( 5 , III )
Esp. : Sud
Q.ta : 1600 m. |
Discesa : Scendere per i
ripidissimi pendii erbosi sulla destra orografica della cascata,
evitando in alcuni tratti piccole fasce rocciose per cengie oblique.
Accesso: Da Torino per la SS 25 oppure per l’ A5 del Frejus,
uscita Susa, verso il colle del Moncenisio, fino al bivio per il
comune di Moncenisio, seguire la strada ora pianeggiante e sempre
aperta che conduce al villaggio. La cascata è ben visibile appena
dietro alle abitazioni. Attraversare il paese e risalire le
terrazze, giungendo alla base in modo evidente ( 25 min. ) |
4 -
“ Cascata di BAR “ Bar Cenisio
Cascata quasi sempre presente, anche in annate non
particolarmente fredde, veramente bella lunga ed abbastanza
difficile, ma non così esasperante da privare del divertimento,
anche il ghiacciatore non sempre avvezzo ai lunghi muri verticali.
Il ghiaccio è quasi sempre solido ed abbondante. L’ unico neo è
l’avvicinamento lungo e faticoso in caso di nevi profonde, in quanto
il terreno mal si adatta all’ uso degli sci. Ben visibile dalla
strada statale che sale al colle del Monceniso, all’ altezza dell’
abitato di Bar Cenisio. La cascata si origina dalle bastionate che
sorreggono il minuscolo ghiacciaio del Giusalet, sono indispensabili
condizioni di neve ben assestata. Tecnicamente è formata da tre
salti principali, di cui il primo è leggermente più difficile con
una decina di metri verticali, intervallati da brevi pendii nevosi. |
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Disl. : 270 m.
Diff. : TD ( 4 , IV )
Esp. : Est
Q.ta : 2200 m. |
Discesa : Traversare a sinistra (
Dx. Orografica ) oltrepassando alcuni canali secondari, per
immettersi in quello principale più ampio ed evidente, discenderlo
senza particolari difficoltà fino alla base della cascata, in caso
di assoluta mancanza di neve il fondo del canalone potrebbe essere
in ghiaccio vivo.
Accesso: Da Torino per la SS 25 oppure per l’ A5 del Frejus,
uscita Susa, verso il colle del Moncenisio, fino alla frazione Bar
Cenisio 1490 m., vecchio posto di frontiera, in corrispondenza di un
ponticello imboccare la stradina che si infila in direzione della
cascata, parcheggiare poco oltre dove essa termina. Dirigersi a
destra verso il fondo del vallone in direzione di un evidente
canalone tra il bosco e le barriere rocciose, risalito lo stretto
canale si percorrono i pendii superiori ascendendo verso la base
della cascata 2.0 h. |
5 - " Cascata del
VALLONETTO “ Salbertrand
Questa cascate è certamente una delle più interessanti e
grandiose della Valle di Susa. Un unico salto di 150 m. diviso in
tre lunghezze di corda con difficoltà di tutto rispetto, si parte
con una quindicina di metri a 90° seguiti da altri 35 m. a 85°, una
lunghezza più facile e poi ancora un altra, con una bella sezione
verticale. Quando la strada sterrata per il forte del Pramand è
percorribile in auto fino all’ inizio del vallone che da acceso alla
cascata, l’ avvicinamento è tutto sommato abbastanza rapido.
Prestare molta attenzione alle condizioni del manto nevoso in quanto
i pendii al di sopra della colata sono ripidi e lunghi. Certamente è
un itinerario da percorrersi in condizioni di scarso innevamento,
anche per non appesantire la marcia di avvicinamento.
Ben visibile dalla SS. 24 del Monginevro, poco fuori l’ abitato di
Salbertarnd, in direzione Oulx. |
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Disl. : 150 m.
Diff. : TD+ ( 4+ , IV )
Esp. : sud
Q.ta : 2000 m. |
Discesa : Raggiungere a
destra un costolone, ( sx. orografica ) oltre il quale si traversano
i pendii nevosi soprastanti il salto roccioso, striato da altre più
piccole cascate, fino ad pervenire nel canale che delimita tutta la
barriera, scendere lungo di esso fino alla base.
Accesso: Da Torino per la SS 24 del Monginevro fino al paese
di Exilles, proseguire oltre, un paio di chilometri, fino al sommo
dei tornanti denominati Serre La Voute, dove a destra si imbocca la
carrozzabile per il Pramand, normalmente sempre percorribile fino
alla fraz. Moncellier, continuare oltrepassando la fraz. Frenee poco
sotto la strada, ancora una serie di tornanti poi un lungo
rettilineo che passa sotto al vallone dove in alto è visibile la
struttura. Rimontarlo a vista verso la base della cascata 1.00 h. (
2.15 h. se si lascia l’ auto alla fraz. Moncellier ) |
6 - “ Cascata del GRAN
BOSCO “ Oulx
Cascata poco appariscente, in quanto camuffata dal fitto bosco
di pini e larici del Gran Bosco di Salbertrand. Ad un primo
approccio potrebbe sembrare banale e poco significativa, in realtà
essa gratifica molto di più di quello che sembra. Tecnicamente
caratterizzata da una prima lunghezza con difficoltà decisamente
sopra la media, 15 m. a 90° poi 80° , per proseguire con altri 4
tiri di corda, le cui difficoltà vanno progressivamente diminuendo.
Ben visibile in assenza di neve dalla SS. 24, tra Salbertarnd ed
Oulx, poco prima della galleria per Bardonecchia, in località Pont
Ventoux, oppure dal casello della A32 , al di la della Dora Riparia. |
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Disl. : 160 m.
Diff. : TD (1° lungh. ) poi D- ( 4+/ 3 , II )
Esp. : nord
Q.ta : 1250 m. |
Discesa : traversare a destra
per scendere facilmente nel bosco, evitando alcuni saltini rocciosi.
Accesso: da Torino per la SS 24 del Monginevro, oppure A 32
del Frejus uscita Oulx. Raggiungere la frazione Gad 1068 m. Al fondo
dell’ abitato una carrareccia porta ad un capannone, dietro alla
costruzione abbandonare la mulattiera per seguire un sentiero che
porta ad un grande ripiano dove sorgono delle fortificazioni
militari. Sempre per il sentiero a mezza costa ed in leggera salita
si perviene in un canalone detritico. Il tracciato del sentiero lo
supera con alcune svolte sino ad un ripiano boscoso sopra fasce
rocciose. Continuare brevemente verso est sino a reperire l’ inizio
della colata. 0.50 h. |
7 - “ Orrido della BEAUME “ Oulx
L'
Orrido della Beaume si colloca sicuramente tra le località meno
conosciute e meno visitati della Valle di Susa; già nel 1986, G.C.
Grassi aveva scoperto il luogo e salito la gola ghiacciata per circa
350 mt. dislivello in condizioni di freddo eccezionale, ma in
seguito raramente si sono ripetute le medesime condizioni, per di
più unite al fatto che le cascate sono molto poco visibili, non si
hanno gran che notizie di ripetizioni. Fin ché due valenti ed
appassionati alpinisti della alta valle di Susa, W. Demichelis e L.
Mathieux nell' inverno del
2007 deviando a monte il considerevole flusso idraulico riescono a
creare in maniera semiartificiosa 3 cascate con dislivello tra i 60
e 110 mt. di cui per ora, due sole sono state scalate.
Le cascate sono visibili da Sauze D'Oulx. Bisogna però aggiungere
che la formazione completa delle cascate è un fatto rarissimo,
legato più all'impegnativo lavoro di Walter e Luciano piuttosto che
alle condizioni meteo. |

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Cascata dei Due Amici
Disl. : 110 m.
Diff. : D+ ( 3 , II )
Esp. : sud-est
Q.ta : 1390 m. |
Cascata A fa' an pò
sgiai
Disl. : 60 m.
Diff. : TD- ( 3+ , II )
Esp. : sud-est
Q.ta : 1420 m. |
Accesso:
da Torino per la SS 24 del Monginevro, oppure A 32 del Frejus uscita
Oulx. da cui in breve al paese della Beaume, quota 1060. Imboccare
il sentiero "A" che sale al Pramand. Dopo l'abitato non farsi
ingannare dalle frecce rosse che indicano di girare a sinistra;
continuare lungo la mulattiera fino a trovare il canale di
irrigazione in prossimità di una freccia indicante il sentiero "A"
(quota 1450 circa) di colore bianco-rosso. Svoltare a destra e
seguire il canale di irrigazione, le cascate si trovano ora sotto di
noi. Per la Cascata dei Due Amici seguire il canale fino a reperirla
nel punto in cui l'acqua esce dal canale per tuffarsi nella gola
dell'orrido della Beaume, quindi scendere a sinistra della cascata
fino ad un pino con cordino, fare due doppie attrezzate (consigliate
corde da 60m.) su alberi fino a raggiungerne la base, isolotto
ghiacciato sul torrente. L’altra cascata si trova sempre lungo il
canale di irrigazione, 50 metri prima delle canaline in tronchi per
il passaggio dell'acqua, scendere nel bosco per 10 metri fino ad una
pianta con cordino ed anello, fare una doppia per raggiungerne la
base. (nel caso la cascata non fosse in condizione è possibile
risalire a piedi per ripidi pendii erbosi). |
8 - “Cascata della GRAND
HOCHE “ Beaulard
La scalata di questo bellissimo itinerario è più simile ad una
ascensione di alta montagna che alla classica arrampicata sulle
cascate di ghiaccio. La colata si forma in un evidente coluoir,
intagliato nella tenera roccia calcarea, della estesa parete nord
della Gran Hoche, sopra il paese di Beaulard a pochi chilometri da
Bardonecchia. Tecnicamente non difficile, presenta un breve muro a
85°/ 90 ° nella ultima lunghezza, solitamente con ghiaccio buono e
abbondante. La vera parte impegnativa dell’ ascensione, non è
rappresentata dalle pendenze o dalla qualità del ghiaccio, ma dal
discretamente lungo avvicinamento, dalla severità dell’ ambiente,
dall’ isolamento e per giunta da un discesa tutt’ altro che banale.
Quasi sempre formata e con ghiaccio abbondante, diffidare solo ad
inizio stagione, che pur apparendo spessa e lucente fra le rocce
scure, potrebbe rivelarsi sottile come un velo. Porre molta
attenzione ai pericoli oggettivi e alle valanghe, spesso e sovente
con i forti venti occidentali, tipici dell’ inverno valsusino, sulla
parete si formano micidiali placche a vento e la cornice sommitale
può raggiungere dimensioni notevoli.
Insomma una vera salita invernale. |
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Disl. : 150 m.
Diff. : TD- ( 4 , IV )
Esp. : nord
Q.ta : 2300 m. |
Discesa : dal termine delle
difficoltà si entra in un catino nevoso, risalirlo tirando a destra,
fin contro alla parete rocciosa, attraversare lungamente in leggera
discesa verso destra ( ovest) per un sistema di cenge innevate ed
esposte, fino a raggiungere un canalino che riporta ai piedi della
parete. E’ indispensabile che la neve nel catino e sulle cenge di
discesa sia perfettamente assestata, attenzione alle placche a
vento. In caso di dubbi sulle condizioni è consigliabile attrezzarsi
una discesa a corda doppia su abakalov.
Accesso: da Torino per la SS 24 del Monginevro, oppure A 32
del Frejus uscita Oulx. Risalire in direzione Bardonecchia fino al
paese di Beaulard, da dove la cascata è ben visibile, quindi alla
fraz. Chateau Beaulard 1398 m., dove si lascia l’ auto. Imboccare
sulla destra il sentiero/stradina per il Rif. Guido Rey ( 1778 m.),
raggiungerlo e proseguire lungo la vecchia pista da sci sino ad un
promontorio ( 2100 m.), un tempo punto sommitale degli impianti,
risalire poco oltre, traversare a destra ( ovest) per accedere al
vallone sottostante la parete nord della Gran Hoche, traversare
ancora, puntando alla base della cascata che incide lo zoccolo della
parete. Arrivare alla colata principale con un breve tiro su
ghiaccio fine, oppure con una variante a destra poco difficile. |

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