Couloir d’Alta Montagna in Valle di Susa
In questa breve panoramica sulle scalate invernali
in Valle di Susa, abbiamo preferito fare una piccola distinzione tra le cascate
di ghiaccio e i couloir di alta montagna. Anche se è vero che si svolgono nel
medesimo ambiente invernale, le tecniche di arrampicata sono le stesse e i
pericoli oggettivi simili, vorrei ricordare che nell’affrontare queste scalate
sono le dimensioni che cambiano. Solitamente abbiamo avvicinamenti più lunghi,
anche di diverse ore, dove difficilmente troviamo la traccia di altri passaggi,
le condizioni del ghiaccio possono essere differenti tra le prime lunghezze e
quelle superiori, per tanto bisogna essere preparati ad improvvisare un tiro di
misto od una uscita strategica.... I dislivelli sono notevoli e con le corte
giornate invernali bisogna fare bene i conti, se non si vuole rischiare un
bivacco a - 20°. Le discese si svolgono in terreno d’alta montagna, e vanno
affrontate con la massima serietà e concentrazione, in quanto troviamo i
medesimi pericoli di fondovalle, pendii instabili, valanghe, creste affilate, ma
qui sono elevati al cubo. Insomma, salite di grande soddisfazione ma che vanno
affrontate con cognizione di causa, esperienza e anche una certa rapidità. Oltre
alla normale attrezzatura da ghiaccio e da roccia, consiglio di avere con se una
carta al 25.000 della zona, più i relativi strumenti d’orientamento.
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Nome |
Disl. |
Diff. |
Espos. |
Quota
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A - |
Grande Hoche
C. Nord |
550 m. |
TD+ ( 4
, V ) |
Nord |
m. 2850 |
B - |
Cima d.
Blave Simpatic Couloir |
550 m. |
D+ ( 3+ , V ) |
NordEst |
m. 2667 |
C - |
Testa
dei Ban Couloir Yves |
450 m. |
D-
( 2 , IV ) |
Nord |
m. 2652 |
D - |
Testa
dei Ban Couloir Cippa |
450 m. |
D+ ( 3 , IV ) |
Nord |
m. 2652 |
E - |
P. Brusà “ Couloir Est” |
250 m. |
D+ ( 3 / IV ) |
Est |
m. 2890 |
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Mappa Couloir ( click per ingrandire ) |
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A - GUGLIA D’ARBOUR m. 2850“
- Grand Hoche parete nord "Couloir Nord"
Sicuramente la più bella ed impegnativa salita invernale della
valle, si svolge nel pieno della parete nord della Grande Hoche, che
d’inverno appare come una piccola “Grand Jorasses”. Tecnicamente non
presenta difficoltà estreme, ma l’ambiente è decisamente severo e
richiede una attenta valutazione, soprattutto dopo periodi ventosi
in grado di formare pericolosi lastroni e grosse cornici sommitali.
Nella prima parte, comune alla classica cascata della Gran Hoche, il
ghiaccio è quasi sempre spesso e sicuro, poi si oltrepassa un catino
nevoso per infilarsi nella zona superiore molto incassata, dove il
ghiaccio diventa più delicato e precario. Dapprima in una stretta
guolotte che finisce con un breve muro verticale, seguita da una
sezione più appoggiata 60°/ 65°, poi ancora nello stretto couloir
con diversi passaggi su roccia e misto impegnativi, per terminare
nel canale che sale aprendosi a pendio fin sulla vetta. La discesa
si svolge per la via normale della Grand Hoche, che non presenta
particolari difficoltà, ma non deve assolutamente essere
sottovalutata, sia nel tratto della cresta sommitale che nei
sottostanti ripidi pendii.
Una ennesima intuizione del grande “ Maestro “ G.C. Grassi. |
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- Couloir Nord della Guglia D’
Arbour m. 2850 -
Disl. : 550 m.
Diff. : TD + ( 4 , V )
Esp. : nord
Q.ta : 2300 m. |
Discesa : Usciti in vetta
alla Guglia d’ Arbour, traversare per cresta fino alla vetta della
Grand Hoche. Quindi scendere sul sottostante Passo dell’ Orso lungo
il facile ma ripido pendio orientale. Dal Passo per un sistema di
cenge nevose tra ripide balze rocciose, si raggiungono i pendii
nevosi a monte dei boschi ove sorgevano le piste da sci, divallando
per essi si raggiunge il promontorio a 2100 m. visitato in salita.
Calcolare un paio di ore.
Accesso: da Torino per la SS 24 del Monginevro, oppure A 32
del Frejus uscita Oulx. Risalire in direzione Bardonecchia fino al
paese di Beaulard, da dove l’ itinerario è ben visibile, quindi alla
fraz. Chateau Beaulard 1398 m., dove si lascia l’ auto. Imboccare
sulla destra il sentiero/stradina per il Rif. Guido Rey ( 1778 m.),
raggiungerlo e proseguire lungo la vecchia pista da sci sino ad un
promontorio ( 2100 m.), un tempo punto sommitale degli impianti,
risalire poco oltre, traversare a destra ( ovest) per accedere al
vallone sottostante la parete nord della Gran Hoche, traversare
ancora, puntando alla base della cascata che incide lo zoccolo della
parete. Arrivare alla colata principale con un breve tiro su
ghiaccio fine, oppure con una variante a destra poco difficile. |
B - CIMA delle BLAVE m.
2667 Parete nord-est “Simpatic Couloir“
L’ampio versante nord est della Cima delle Blave, ripido e franoso
nella stagione estiva, offre invece d’inverno una bella parete, con
la possibilità di salire su ghiaccio e neve compatta alcuni canali
formati dall’ erosione. Il più lungo e completo qui descritto prende
il nome di Simpatic Coluoir, porta la firma di G.C. Grassi e N.
Margaria, una cordata valsusina che negli anni 80 ha lasciato il
segno. Si inizia risalendo il ripido canale nevoso fin contro il
primo muro di ghiaccio che si supera direttamente con una lunghezza
a 70° più una breve uscita verticale, per continuare con una seconda
lunghezza meno tecnica ma più continua 80°. Si prosegue ora nel
canale nevoso o ghiacciato a seconda delle condizioni fino ad una
biforcazione 55°/ 60°, prendendo il ramo di sinistra quello
principale si arriva alla base di una seconda cascata che si supera
nel centro 75°/ 85°. Ci si innalza ancora per circa 200 m. lungo il
largo canale nevoso, fin che nella parte finale si stringe formando
una breve goulotte con passaggi di misto, oltre la quale facilmente
in vetta. |
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- Cima delle Blave m. 2667
Parete nord-est “ Simpatic Coluoir “ -
Disl. : 550 m.
Diff. : D + ( 3+ , V )
Esp. : nord-est
Q.ta : 2030 m. |
Discesa : Facilmente sul
versante opposto, ( Ovest ) per pendii divallare fino alla fraz.
Grange della Rho ed in breve al bivio V. della Rho - V. del Frejus
ove si era lasciata l ‘auto. Contare un paio d’ ore in buone
condizioni di innevamento.
Oppure: dalla cima per cresta traversare verso la Punta Nera fino ad
un colletto. Scendere a destra (nord) lungo un canale nevoso che in
basso si congiunge con un altro canalone proveniente dalla cresta
meridionale della P. Nera, scendendo lungo di esso si ripassa alla
base della parete.
Accesso: da Torino per la A 32 del Frejus uscita Bardonecchia.
Quindi seguire la carrozzabile del Vallone del Frejus, normalmente
aperta fino al bivio con il vallone della Rho 1500 m. cc. , ma
spesso percorribile fino alla fraz. Les Granges 1590 m. Continuare
lungo la strada fino al ponte delle Grange Merdovine 1666 m prendere
a sinistra lo stretto vallone del Rio Goutier che si addentra tra il
versante sud della P. Nera e quello est della C. Delle Blave,
reperire l’inizio della colata posta subito a destra di uno spigolo,
che delimita la grande fascia strapiombante della parete. 2.45 h dal
bivio. La via di salita è visibile dal piazzale di ingresso del
Tunnel del Frejus. |
C - TESTA del BAN m. 2652 versante nord “Couloir Yves“ -
Bardonecchia -
L’itinerario qui presentato si trova molto vicino e parallelo al
couloir Cippa. Valgono le stesse considerazioni espresse per il “Cippa”;
difficoltà tecniche limitate ma ambiente garantito. Questa nuova
salita è l’ultima in ordine di tempo realizzata in valle di Susa,
essa infatti data marzo 2007. Tecnicamente più vicino ad una
classica salita su neve, che al ghiaccio di colata. Dopo la ripida
rampa nevosa iniziale si supera una cascata alta 60 metri 70°/ 75°
seguita da un lungo canale di neve, fino alla base di un breve salto
più ripido 75°/80° per 10 metri superabile in piolet-traction oppure
con semplice scalata su misto, si prosegue ora con un paio di
lunghezze a 60° tirando sempre verso destra fino a portarsi alla
base di una crestina secondaria, che da accesso alla cresta
principale. Si segue ora la cresta principale prestando attenzione
alle eventuali placche a vento, raggiungendo facilmente la quota mt.
2500 posta a nord ovest della Testa dei Bans, da cui se ne raggiunge
la vetta; (oppure obliquando verso destra si raggiungono le piste da
sci). Il couloir è percorribile solo in condizioni di scarsissimo
innevamento, in quanto il catino nevoso a monte, è ripido ed esposto
in pieno nord, per cui la neve difficilmente si assesta in modo
sicuro, inoltre una buona parte del ghiaccio verrebbe coperta dalla
coltre nevosa. Il facile avvicinamento, le difficoltà moderate, una
altrettanto facile discesa, rendono questa salita adatta anche alle
prime esperienze di questo genere, con la raccomandazione di
scegliere i momenti buoni per non cacciarsi sotto le valanghe.
Possono essere utili gli sci, a patto di portarseli dietro nella
salita. |
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- Testa dei Bans m. 2670 versante
nord “ Couloir Yves “
Disl. : 450 m.
Diff. : D - ( 2 , IV )
Esp. : nord
Q.ta : 2150 m. |
Discesa : Dalla cima per
pendii nevosi traversare facilmente in direzione sud fino ad
incrociare le piste da sci dello Jafferau, scendere lungo di esse
fino alla località Fregiusia, da dove è possibile divallare a
Bardonecchia in seggiovia. (1.00 h con gli sci)
Accesso: Da Bardonecchia seguire la strada sempre aperta fino
alla frazione di Rochemolles 1619 m. Risalire a piedi lungo la
carrozzabile fino alle Grange Mouchecuite 1829 m. Poi addentrasi
nella ValFredda sempre seguendo una carrareccia estiva, superato la
parte più stretta della gola avanzare ancora per circa mezzo
chilometro fino sotto la verticale del couloir, che si trova
incassato nelle scoscese balze rocciose poste alla destra ( Q.ta
2000 m. circa), quindi attraversare il torrente e risalire il cono
di neve fino alla base della prima cascata. 1.30 h |
D - TESTA del BAN m. 2652
versante nord “ Couloir Cippa “ - Bardonecchia -
Salita tecnicamente non difficile, ma l’ambiente ed il percorso
si rivelano molto interessanti. Si
inizia con cascata alta una sessantina di metri a 75°/80° gradi,
seguito da una canale di neve, ancora una bella cascata 20 metri a
75° con breve uscita verticale oppure qualche metro di misto, si
prosegue con un paio di lunghezze a 70° fino a portarsi sui pendii
di neve, che si salgono obliquando verso sinistra fino a prendere
una cresta secondaria che scende dalla Testa dei Ban, la si segue
interamente fino a uscire poco a destra della cima. Il couloir è
percorribile solo in condizioni di scarsissimo innevamento, in
quanto il catino nevoso a monte, è ripido ed esposto in pieno nord,
per cui la neve difficilmente si assesta in modo sicuro, inoltre una
buona parte del ghiaccio verrebbe coperta dalla coltre nevosa. Il
facile avvicinamento, le difficoltà moderate, una altrettanto facile
discesa, rendono questa salita adatta anche alle prime esperienze di
questo genere, con la raccomandazione di scegliere i momenti buoni
per non cacciarsi sotto le valanghe. Possono essere utili gli sci, a
patto di portarseli dietro nella salita. |
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- Testa dei Bans m. 2670 versante
nord “ Couloir Cippa “
Disl. : 450 m.
Diff. : D+ ( 3 , IV )
Esp. : nord
Q.ta : 2150 m. |
Discesa : Dalla cima per
pendii nevosi traversare facilmente in direzione sud fino ad
incrociare le piste da sci dello Jafferau, scendere lungo di esse
fino alla località Fregiusia, da dove è possibile divallare a
Bardonecchia in seggiovia. (1.00 h con gli sci)
Accesso: Da Bardonecchia seguire la strada sempre aperta fino
alla frazione di Rochemolles 1619 m. Risalire a piedi lungo la
carrozzabile fino alle Grange Mouchecuite 1829 m. Poi addentrasi
nella ValFredda sempre seguendo una carrareccia estiva, superato la
parte più stretta della gola avanzare ancora per circa mezzo
chilometro fino sotto la verticale del couloir, che si trova
incassato nelle scoscese balze rocciose poste alla destra ( Q.ta
2000 m. circa), quindi attraversare il torrente e risalire il cono
di neve fino alla base della prima cascata. 1.30 h |
E - PUNTA BRUSA’ m.
2890 Parete est “Couloir Est“ Valle
Argentera
Il nome della cima forse non dice niente, ma possiamo
tranquillamente affermare che si trova in un posto incantevole. Il
paesaggio ripido e sfuggevole, la roccia calcarea e la luce
invernale, creano in questo angolo sperduto della valle, un vero
ambiente di alta montagna. La salita inizia con lungo canale nevoso,
che man mano si restringe e si impenna fino a formare una bella goulotte a 65° che termina contro una cascata alta circa 50 m. con
pendenze fino a 85°. Si continua per lo stretto canale nevoso fin
contro una altra cascata più breve, superata la quale ancora nel
canale fino ad un salto di rocce con alcuni passaggi, di misto, per
poi sbucare sulla cresta che si segue fino in vetta. Prestare sempre
molta attenzione allo stato d’ assestamento del manto nevoso. Come
per tutte le salite di questo genere le condizioni migliori si
trovano in stagioni di scarso innevamento. |
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- Puntà Brusà m. 2890 Parete est “
Couloir Est “
Disl. : 250 m.
Diff. : D+ ( 3 , IV )
Esp. : est
Q.ta : 2550 m. |
Discesa : Dalla cima scendere
in parte lungo la cresta opposta e poi per pendii di placche e
roccette, fino a riprendere la parte superiore del canale di
accesso, lungo il quale si scende a Brusà del Planes.
Accesso: Da Torino percorrendo l’ autostrada o la SS 24 del
Monginevro raggiungere Cesana Torinese, proseguire lungo la
carrozzabile oltrepassando la fraz. Sauze di Cesana, nel primo
tornate dopo l’ abitato si stacca la carrareccia che si inoltra
nella valle Argentera quasi sempre percorribile fino al Ponte
Terrible ( poche centinaia di metri ) dove troviamo ampio spazio di
parcheggio. Da qui in 40 - 50 minuti si raggiunge il bellissimo
pianoro di Brusà del Planes m. 1816 utili gli sci. In condizioni di
scarsissimo innevamento è sovente possibile arrivare a Brusà del
Planes in auto, utili le catene. Dall’ inizio del pianoro si sale
subito a destra nel vallone, seguendo un lungo canale nevoso
dominato dalla parete orientale di Punta Brusà. Abbandonato il
canale quando accentua la pendenza, per pendii nevosi raggiungere l’
inizio del couloir, dopo una diramazione secondaria. Risalire il
canale progressivamente più ripido tralasciando a destra una cascata
che costituisce l’ inizio di un couloir parallelo. 2.30 h |

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