Parete Rossa di CATTEISSARD Foresto
La Parete Rossa Di Catteissard è la più alta e ripida parete arrampicabile della
bassa Valle, affacciata all’interno dell’ Orrido di Foresto in un ambiente
suggestivo e ancora selvaggio, ricorda già l’ambiente alpino. La verticalità dei
sui 200 abbondanti metri ha permesso vie lunghe con difficoltà sostenute e
continue. Scoperta e scalata già nella metà degli anni settanta, dai membri del
“Mucchio Selvaggio”, gruppo di giovani e forti alpinisti torinesi che, andando
in controtendenza a quello che erano le abitudini alpinistiche del periodo,
preferivano le pareti difficili e i problemi tecnici alle grandi vette. Nel 1974
Danilo Galante e Giancarlo Grassi aprono una linea audace nel centro della
parete la ”Via del Risveglio”, che in ordine cronologico risulta la seconda via,
ma in realtà la prima e unica, che ne supera l’intero dislivello. Nei primi anni
ottanta, un altro grande dell’arrampicata, Gabriele Bechoud, guida alpina, poi
scomparso sul Cervino a causa di un fulmine, inizia una nuova via, mai
completata nel settore destro della parete.
In seguito Cattessaird scompare agli occhi degli arrampicatori, intenti a
chiodare ed a liberare monotiri in tutte le falesie della valle e soprattutto
nella zona di Foresto. Bisogna aspettare fino al 89, quando un forte scalatore
sportivo della zona, Gabriele Bar, armato di trapano e soprattutto di
determinazione, coadiuvato da un altro locale Silvio Schiari, aprono dal basso
la via “Tuono”, le difficoltà sono subito elevate e di conseguenza le
ripetizioni scarse.
Dopo di che, a G. Bar, si unisce un mito, poco conosciuto, dell’arrampicata
torinese, Claudio Bernardi, ed i due, aprono, ovviamente sempre dal basso tutti
gli itinerari della parete. La cordata non si limita ad aprire ma effettua anche
una attrezzatura ed una pulizia generale degli itinerari.
A tutt’oggi, a Catteissard, ben ché esistano 6 itinerari, di cui 4 superano i
200 metri e la roccia è di qualità più che buona, si è certi di non fare mai la
coda sulle vie, probabilmente, anche per volere degli apritori, che hanno
preferito la difficoltà obbligatoria e le protezioni un pò spaziate alla
surfrequentazione.
La storia recente vede invece nell’inverno 2007, G. Bar, Franco Salino e le guide alpine del gruppo AltoX in un opera colossale,
la riattrezzatura completa di tutti gli itinerari della parete. Il risultato è
strepitoso, le 5 vie moderne pressoché completamente riviste nella chiodatura
pur continuando a mantenere le difficoltà originali, la via classica ora
interamente attrezzata a fix ed in alcuni tratti leggermente “drizzata”.
A Catteissard, la roccia è un bel
calcare rosso e bianco, sempre più bello e solido man mano che le difficoltà
aumentano, purtroppo a volte, ricoperto da una fastidiosa polvere bianca,
l’esposizione della parete in pieno sud e la quota non elevata, circa 1000
metri, rendono la zona appetibile nelle mezze stagioni ed anche nelle tiepide
giornate invernali.
La chiodatura degli itinerari, risulta ora completamente a spit-fix da 10 mm. e
la maggior parte delle soste attrezzate con maillon per le calate. Escludendo la
Via del Risveglio, in generale le difficoltà obbligatorie sono severe e le
protezioni spaziate, a volte anche distanti.
La discesa dagli itinerari moderni si effettua solitamente in corda doppia, 2x50
metri. (è anche possibile calarsi con una sola corda da 70 metri ma è
consigliabile conoscere la conformazione della parete e la posizione delle
soste). Percorrendo invece la via classica fino in cima, è più pratico e veloce
scendere a piedi; dalla sommità traversare a destra (est) fino ad incrociare la
mulattiera lasciata in salita, che in breve conduce alla base della parete.
Nome |
Anno
|
Diff. max |
Diff.
oblig. |
Lung. |
A - La Luna dell’Altopiano |
1992 |
7C |
7A+ |
220 m. |
B- Il Risveglio
|
1974 |
6B+ |
6A |
220 m. |
C- Tuono |
1989 |
7B+ |
6C+ |
200 m. |
D - L'Ultimo Grande Volo |
1993 |
7A |
6B+ |
200 m. |
E - Perdono di Satana |
1994 |
7B |
6C |
120 m. |
F - NicDaviLuc |
2002 |
8A |
7A |
120 m. |
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- Foto Parete con itinerario
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ACCESSO:
Da Torino per la SS 25 oppure per l’A32 uscita Bussoleno. Quindi in direzione
Susa, entrare nel paese di Bussoleno, al secondo semaforo voltare a destra
oltrepassare il sottopassaggio ferroviario, poi subito a sinistra seguendo la
ferrovia per circa 200 metri fino all’ex passaggio a livello, di fronte a questo
voltare a destra e percorrere la stretta strada in salita. Passato un
ponticelllo si arriva ad un bivio, prendere a sinistra passare ancora tra alcune
case e imboccare la strada per la fraz. Falcemagna. Subito asfaltata poi
sterrata, percorrerla fin quasi alla frazione; circa 200 mt. prima un bivio a
sinistra, da qui in poi la sterrata potrebbe essere anche in cattive condizioni,
seguirla, dapprima in salita poi pianeggiante ed infine in discesa fin nei
pressi di una casa, 1.5 km. dal bivio con Falcemagna. Il posto per parcheggiare
è esiguo, quindi usare buon senso. Appena dietro la casa, in direzione ovest
parte un sentiero pianeggiante che con alcuni saliscendi raggiunge il crinale da
cui la parete è ben visibile, risalire per il crinale e giunti in prossimità
della base traversare in direzione di essa. 40 min. dall’auto.
In alternativa seguire l’accesso per la falesia delle Striature Nere, raggiunta
la quale proseguire ancora lungo il medesimo sentiero, che dapprima attraversa
l’altopiano di Pian Coulur per poi arrivare al Truc di San Martin, posto sul
crinale prima citato. Percorso consigliabile, molto bello e panoramico 1.10 h.
dall’auto.
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