Monte Pirchiriano
-Torrione dello SpigoloNero
Il Torrione dello Spigolo Nero, si trova
opportunamente incastonato nell'ampio versante nord del già famoso Monte
Pirchiriano, ripida bastionata di boschi e pareti rocciose situata all'ingresso
della Valle di Susa sulla cui sommità si trova il monumento simbolo della
Regione Piemonte, la Sacra di San Michele. Potrebbe sembrare inutile ribadire,
anche solo per pura menzione storica, che le varie pareti e paretine formanti il
versante erano già utilizzate dagli alpinisti quale palestra di arrampicata
dagli anni 40, ma siccome riteniamo doveroso portare sempre rispetto a coloro
che ci hanno preceduto spendiamo due righe a tal proposito.
Probabilmente il primo scalatore a cimentarsi con le rocce del Monte Pirchiriano
è stato proprio il grande alpinista torinese Piero Ravelli, che nell'autunno del
1939 in cordata con A. Grandis e A. Vecchietti, sale il più evidente degli
speroni, quello posto subito a destra della ex cava, e che tutt'ora porta il suo
nome, ( per intenderci quello ora percorso dalla Via Ferrata). Negli anni
seguenti uno sparuto gruppo di arrampicatori giunti dalla vicina città, ne
continua l'esplorazione salendo uno ad uno anche i risalti per così dire minori,
lasciano quindi la loro firma alpinisti quali: G. Rossa, Cesare Re, Ugo Prato,
A. Appiano, S. Corradino, L. Vescovo….. Le scalate vengono sfruttate per
parecchi anni, diciamo fino agli inizi degli anni 70, dopodichè in seguito ai
ricambi generazionali che hanno logicamente portato all'apertura di nuove zone e
nuovi itinerari, tecnicamente più evoluti, gli interessi si sono spostati
altrove e le rocce del Pirchiriano quasi abbandonate. Bisogna attendere gli anni
90, quando in occasione di un importante incontro ai vertici, del Club Alpino
Italiano, tenutosi alla Sacra di San Michele, i vari gruppi del sodalizio
valligiano unisco le forze e in diverse tappe attrezzano quella che poi
diventerà la “Via Intersezionale” ( 24 tiri per 650 m. di dislivello). La storia
recentissima, ovvero degli anni 2000, vede la creazione di due nuovi itinerari
moderni sul Torrione Nero, che in parte ricalcano la salita originale del 1951 (Corradino-Vescovo).
La parete ha esposizione a nord, per cui completamente in ombra nei mesi più
freddi e in parte soleggiata nel tardo pomeriggio dalla primavera inoltrata,
adatta quindi alle mezze stagioni e anche durante l'estate. La roccia è il
solito buon serpentino della famiglia delle “ Pietre verdi” che domina la bassa
valle di Susa, generalmente strutturato in grandi placconate quasi mai
verticali, solido e rugoso in grado di regalare sempre un arrampicata molto
tecnica, sovente con difficili passaggi di aderenza. Le due vie qui presentate
sono ottimamente attrezzate a spit-fix da 10 mm. con soste su catene e anelli
per le calate.
Alla base del Monte Pirchiriano in prossimità del parcheggio della Via Ferrata,
in un area attrezzata e recintata troviamo anche cinque brevi monotiri dai 1015
mt. di difficoltà contenuta 3° e 4° grado su placca più o meno appoggiata e
chiodatura ravvicinata, roccia ottima
1 - Via Vol au Vent
150 m.
TD - / 6B max / 5 oblig. 5L. |
2 - BellaldaVia 150
m.
TD - / 6B max / 5+ oblig. 6L. |
Discesa: calate in corda doppia da
30 m. Oppure lungo la Via Ferrata |
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- Foto Parete con itinerario
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Accesso : Raggiunto il Paese di Sant’Ambrogio, all’imbocco della Valle di Susa
tramite A32 del Frejus uscita Avigliana e poi per la SS.25, si parcheggia l’auto
in località Croce della Bell’Ada, poco fuori l’abitato in direzione di Susa, si
percorre la Via Ferrata per una sessantina di metri, fino al primo sostegno del
cavo molto sporgente dal terreno, quindi si traversa ascendendo a destra (ovest,
ometti e alcuni bolli rossi) fino alla base dell’evidente torrione 10 min.
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