Traversata del Massiccio AMBIN
Con questo
originale percorso, vogliamo rendere merito ad uno degli scenari più
affascinanti dell'intero arco alpino, alle sue genti ed alla sua
cultura: il Massiccio d’Ambin.
Un breve viaggio di 5 giorni in cui idealmente torneremo indietro di
almeno 150 anni, quando cioè le montagne erano abitate e le popolazioni
che frequentavano il massiccio degli Ambin erano di parlata occitana e
francoprovenzale: Exilles e le sue frazioni, Chiomonte, Le Ramats e
Giaglione….
Quando la montagna e sopratutto i montanari rappresentavano un sistema
di vita quotidiano.
La poesia che traspare dalle cronache passate, le emozioni che i primi
alpinisti ci hanno trasmesso dai bollettini e dalle riviste del CAI
hanno come attore principale le nostre montagne, ed esse sono ancora lì,
purtroppo poco frequentate. L'ambiente è rimasto selvaggio come allora e
la mancanza degli alpeggi rende queste cime ancora più difficili da
raggiungere, le mode e i nomi più conosciuti delle altre cime celebri
hanno deviato gli alpinisti su altri fronti.
Questa esposizione
oltre a presentare la magia di un'epoca pionieristica e storica vuole
ridestare interesse per la fruizione di un territorio alpinisticamente
meritevole.
Tutte le regioni alpine sono in competizione per un forsennato riarmo
turistico, stradale, edilizio, i prolungamenti delle stagioni invernali
e la ricerca di indipendenza dalle risorse naturali con l'innevamento
artificiale, che prosciuga sorgenti e acquedotti, e altrettante
artificiali moltiplicazioni di attrazioni e comodità collocabili sul
mercato, stanno distruggendo penosamente quello che molte generazioni
hanno pazientemente costruito e conservato con il massimo rispetto. Si
rischia di accelerare un meccanismo di autodistruzione insensato e
suicida, la varietà dell'habitat alpino della nostra valle dal punto di
vista ecologico, sociale, economico e culturale non dovrebbe farsi
schiacciare da autostrade, linee ad alta velocità, condomini alberghi,
impianti di risalita ad innevamento coatto e quant'altro avanza sul
fronte dello sfruttamento aggressivo e smisurato.
Paradossalmente, la variegata differenza culturale, la molteplicità
delle lingue esprimono la vitalità della civiltà alpina, mentre
l'omologazione turistico-industriale-viaria crea unità solo nella
distruzione.
Il messaggio lasciato dai primi salitori del massiccio Ambin è una
traccia misurata, equilibrata, compatibile con il rispetto della natura.
Un passaggio dolce nella storia, dolce ed inconfondibile.
Allora iniziò un vero fenomeno di costume che vide incontrarsi la
cultura cittadina con quella valligiana, la prima prese lentamente il
sopravvento sul mondo della montagna, dettando moda, regole e stili di
vita, ma ora le condizioni e la crisi del sistema riportano
consapevolezza e determinazione: il montanaro ha capito che i suoi
valori e la sua cultura sono basilari e determinanti per un futuro
vivibile.
Il massiccio Ambin è rimasto isolato e selvaggio come nessun luogo in
Valle di Susa e può offrire ancora le stesse emozioni.
La giusta valorizzazione di un territorio è tramandare un patrimonio di
ambiente e di cultura, di civiltà materiale e spirituale, che si tutela
meglio se si sa da dove viene.
Le vicende alpinistiche del massiccio sono legate ai grandi nomi del
club alpino torinese, a chi vedeva le imponenti montagne dalla città, e
le ha rese ancor più grandi con scritti ed imprese.
Questa traversata
vuole essere un omaggio oltre che per i validi alpinisti, le guide ed i
portatori, anche per le donne e gli uomini che riempivano le borgate
alpine e faticavano su ripidi pascoli in condizioni estreme.
Il massiccio Ambin raggruppa una serie di vette spettacolari ed
interessanti, dalla cima del Sommeiller, monte Ambin, Gran Cordonnier,
Niblè-Ferrand, Rocca, Gros Mottet e Denti raccoglieva grandi Ghiacciai
ed innumerevoli colli.
Non è un ricordo nostalgico del passato ma un indirizzo chiaro per il
futuro. |
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PROGRAMMA
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1° gg Da Susa trasferimento a piedi a Santa Chiara m. 1500,
Presentazione tramite audiovisivo del Massiccio Ambin, cena e
pernottamento.
- 2°
Salita al rifugio Avanza m. 2578, cena e pernottamento
- 3°
Trasferimento al Rifugio Vaccarone m. 2741 attraverso il Colle della
Vecchia ed il Col Clapier, cena e pernottamento.
- 4° Salita alla Punta Ferrand m. 3348 attraverso il colle
dell’Agnello e discesa al Rifugio Marianina-Levi m. 1859 cena e
pernottamento
- 5° gg Salita alla cime Sommeiller m. 3332 discesa al Rifugio
Scarfiotti m. 2151 rientro in auto a Susa.
GENERALITA’ :
Livello Tecnico: Escursionisti Esperti
Periodo :
dal 15 Giugno al 15 Settembre.
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Il massiccio Ambin è
rimasto isolato e selvaggio come nessun luogo in Valle di Susa e può
offrire ancora le stesse emozioni di un tempo. La giusta
valorizzazione di un territorio è tramandare un patrimonio di ambiente e
di cultura, di civiltà materiale e spirituale, che meglio si tutela se
si conosce da dove proviene.
Da:
"Alpinismo Storico nel Massiccio Ambin"
P.Mattiel-M.Rey 2006 |