MONTE
CHABERTON m. 3131 -
Via Ferrata ‘’Cresta SudEst via Mario Perona’’
Il percorso
attrezzato "Mario Perona" segue fedelmente il filo della cresta SE del
Monte Chaberton, la prima salita di questa cresta non ha riferimento
storico preciso, è comunque riportata nella Guida dei Monti D'Italia
edita dal CAI-TCI. Il percorso della
nuova via ferrata, costruita nell'estate 2018, all'interno di un
progetto europeo interreg-alcotra, ricalca
quella che prima era la via alpinistica aperta nel 2003 dagli
Alpini di stanza a Busson, sorretti dal Maresciallo Giorgio Gambelli,
che ne percorsero ed attrezzano in maniera alpinistica l'itinerario,
dedicandolo all'amico Mario Perona, Guida Alpina di Cesana, scomparso nell'inverno precedente in un tragico incidente aereo, in cui persero la
vita anche altre 5 persone.
Itinerario di grande ampiezza, si svolge nel versante sud della
montagna, per terminare proprio sulla vetta, dopo la scalata della
magnifica cresta sud-est, la sua salita richiede una certa dote e
pratica nelle ascensioni alpinistiche. Ben ché tecnicamente non presenta
difficoltà di rilievo nel panorama delle Vie Ferrate, la sua salita non
è da confondere con le altre vie qui presentate, mediamente di tipo
"sportivo", ci troviamo ora in terreno d'alta montagna, dove occorre
valutare con attenzione tutti i parametri necessari alla buona riuscita
dell'impresa; l'ascensione può durare molte ore, è necessario che le
condizioni della montagna e del meteo siano perfette, è di fondamentale
importanza non farsi sorprendere dai temporali estivi, che potrebbero
rapidamente trasformare una piacevole scalata in un inferno dantesco,
inoltre non bisogna sottovalutare l'impegno fisico necessario a superare
senza impedimenti il dislivello totale della salita. La discesa la si
svolge lungo la via normale del Monte Chaberton, che pur trattandosi
semplicemente di una lunga escursione su sentiero poco o per nulla
segnalato, non va per nulla sottovalutato, senza le conoscenze di base
della montagna e dell'orientamento è molto probabile trovarsi in
difficoltà in caso di nebbia, pioggia o comunque di meteo incerto. In
fine è importante ricordare, che anche solamente l'eccessiva stanchezza,
potrebbe portare a complicazioni non previste, che sulla montagna non si
trova acqua è pertanto necessario avere con se il quantitativo minimo
per una corretta idratazione.
Accesso:
Raggiunto il Paese di Claviere, si parcheggia l'auto nel grosso piazzale
all’ingresso dell’abitato, in concomitanza con il punto di partenza del
circuito dei ponti tibetani.
Itinerario:
A partire dall'ingresso del paese di
Claviere m. 1750, in corrispondenza del semaforo per la velocità, si
imbocca la via sulla destra (Via Dante) la si percorre per qualche
centinaia di metri fino ad un bivio sempre sulla destra, ove parte il
sentiero per la Batteria Alta. inoltrarsi per la piccola strada sterrata
fino al suo termine ove si incontra una barriera paramassi, la sterrata
ora si trasforma in sentiero che ne porta al suo aggiramento, seguire
quindi il sentiero che si inerpica nel bosco di pini, a tratti molto
ripido, fino ad uscirne e con lungo traverso ascendente si giunge alla
Batteria Alta del Petit Vallon m. 2208. Da qui si ha una netta visuale
sul resto del percorso. Imboccare quindi il camminamento militare che si
inoltra nel Petit Vallon, caratterizzato dalle bellissime pietraie che
ne ricoprono i sui fianchi, risalirlo fin oltre le piccole ed evidenti
pareti rocciose, al termine delle quali il sentiero si inerpica a
tornati nel ripido pendio fatto di pietrame e rari pascoli, fino a
raggiungere la netta dorsale erbosa, seguirla fin nel suo punto più alto
m. 2670. Ha qui inizio l'itinerario attrezzato "Mario Perona" che segue
fedelmente il filo della cresta SE del Monte Chaberton, tecnicamente non
presenta difficoltà di rilievo, il percorso si svolge quasi per intero
sulla linea di spartiacque tra il Petit e il Gran Vallon,
rispettivamente il primo a sinistra e il secondo a destra, superando
qualche breve tratto più ripido, al limite del verticale. Dopo una
primissima parte molto appoggiata, si incontra il primo muro ripido alto
una trentina di metri, che si supera sul lato del Gran Vallon, panorama
mozza fiato sul medesimo, a cui segue lungamente il filo di cresta fino
ad un sommità elevata sulla cresta m. 2860. In questo punto troviamo una
breve variante, chiamata "fotografica", il cavo di sicurezza permette di
accedere in piedi su di un ardito pinnacolo, da cui risulta molto facile
farsi scattare delle emozionanti fotografie. Segue ora una brevissima
calata, poi sempre sul filo si raggiunge la grande cengia. A seguire il
percorso abbandona momentaneamente la cresta per inoltrarsi nella parete
del versante est, si procede con una facile traversata e il primo ponte
tibetano; siamo ora di fronte alla sezione più irta della salita, che la
si supera con divertente arrampicata in piccola parte attrezzata a
gradini, per riprendere il filo di cresta parecchio più in alto. A
questo punto una gradevole traversata, facile ma ben esposta,
caratterizzata da un paio di saliscendi conduce ad piccolo colletto, a
cui segue la lunga placca fino a sbucare nuovamente su di una
accogliente cengia. Ancora un buon centinaio di metri senza eccessiva
pendenza, sino a scavalcare una netta elevazione e a seguire il secondo
ponte tibetano perfettamente incastonato in una suggestiva gola. Ora la
salita riprende con ancora un ultimo muro ripido, nel brevissimo la
pendenza torna a ridurre, per poi proseguire senza soluzione di
continuità fino in vetta al Monte Chaberton 3131 m. Ci troviamo qui su
una delle vette più importanti delle Alpi occidentali, vuoi per la
posizione, vuoi per la sua storia militare, vuoi per la rilevanza
cartografica, vuoi per il suo panorama... etc. Non è ancora il caso di
abbandonare la concentrazione, in quanto la discesa è lunga e richiede
attenzione.
Difficoltà: AD- via ferrata, dislivello
1400 m. Tempo di salita necessario 5.30 / 6.00 h.
Discesa:
Lungo la via normale sul versante nord-ovest, fino al colle dello
Chaberton, m. 2671, quindi nel vallone delle Baisses fino ai piedi di
una seggiovia del comprensorio sciistico del Monginevro, quindi seguendo
a ritroso il vallone raggiungere l'abitato di Claviere a monte di esso.
Tecnicamente si tratta di una lunga escursione su sentiero non sempre
segnato. Tempo necessario alla discesa 2.30 h.
Note:
Ovviamente
e certamente è
possibile combinare questo itinerario con quello delle
Vie Ferrate del Petit
Vallon, opzione consigliata a
coloro che non hanno dubbi sulla propria forma fisica ed allenamento,
considerare per l'insieme un tempo necessario per la salita e la discesa
di circa 11 ore
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